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Un poco di Vasto

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Torno, dopo la pausa settembrina dedicata alla manifestazione “Alle Feste col Taccuino”, a proporvi un’altra breve “passeggiata disegnata”. Questa volta si tratta di Vasto, una città dalle due anime: quella estiva e dei divertimenti che trova la sua espressione migliore nella Marina, e l’altra più tranquilla (o meno vivace se vogliamo) che si esprime tra le mura antiche di palazzi, vie e giardini.

Come tantissime città dell’antica Frentania anche Vasto ha subito l’influenza di Roma e in seguito tutte le altre vicissitudini storiche successive ma anch’essa ha saputo sviluppare delle caratteristiche proprie anche nell’architettura.
Come sono solito fare quando riempio di disegni i miei taccuini, non procedo secondo un ordine prestabilito – a meno che non stia realizzando un progetto definito a priori – ma lasciandomi guidare a volte dalle luci e dall’atmosfera che essa crea, altre volte da ricordi di cose lette sul luogo che sto visitando. In questo vagare mi imbatto nella chiesa di San Pietro, affascinante per la qualità del suo portale e per il fatto che, a causa di una grande frana avvenuta nel 1956, l’unica cosa rimasta in piedi sia proprio il muro dove si trova l’ingresso.



Camminando ancora mi ritrovo nella piazzetta antistante la Cattedrale di San Giuseppe vicina al Palazzo d’Avalos, uno spazio urbano a misura d’uomo grazie anche al fatto che tutta la zona è riservata ai pedoni. Un bel rosone decora l’austera facciata della chiesa che però lateralmente, verso il palazzo, si presenta decorata in stile eclettico nella cappella del Sacro Cuore realizzata nel1923.



Gabriele Rossetti è il personaggio più famoso che qui ebbe i natali. Nella bella piazza un monumento marmoreo e una statua bronzea lo ricordano; posizionata dal lato dove si apre Corso Nuova Italia -  realizzato negli anni 20 e 30 in ragione di un nuovo collegamento con la piazza - si confronta lateralmente con l’austera e massiccia Torre di Bassano, vestigia di epoche ormai remote.


Ma dall’altra parte un’altra ed importante sagoma riempie il mio campo visivo: il Castello Caldora. Espressione della potenza di una importante famiglia feudataria, Jacopo era una valoroso cavaliere che si distinse in varie battaglie contro personaggi eroici come Braccio da Montone e al fianco di cavalieri del calibro del Gattamelata e Francesco Sforza.

Ritorno sui miei passi e rivolgo il mio sguardo verso il mare. Oltrepasso quel che resta della chiesa di San Pietro e mi avvio verso un’altra chiesa: Sant’Antonio, nei pressi dei resti delle Terme Romane dell’antica Histonium dove si può ammirare un bellissimo mosaico pavimentale con figure marine e al centro raffigurato il dio del mare Nettuno.

Come spesso succede il tempo non è mai abbastanza per riuscire a disegnare tutto quello che vorrei, per cui devo rimandare ad un’altra uscita la descrizione degli altri scorci e monumenti.

 

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