In questa puntata ci trasferiamo al mare. Il tratto di costa che va da Ortona a San Salvo viene detta "Costa dei Trabocchi" per l'esistenza, da almeno due secoli, dei Trabocchi, piattaforme sospese sul mare utilizzate per la pesca sotto costa.
Vi risparmio la descrizione di queste "macchine" dal momento che sulla rete c'è materiale in abbondanza e davvero interessante. Voglio invece parlarvi della via che collega tra loro questi trabocchi, una via speciale perché si tratta del tracciato della dismessa linea ferroviaria delle FF.SS. che ora, senza i longheroni e le rotaie, è possibile percorrere a piedi o in mountain bike.
Era un tratto di costa che la ferrovia in qualche modo ha difeso, sbarrando la strada all'edilizia selvaggia e che ha protetto dall'opera erosiva del mare dal momento che le FF.SS. mantenevano in efficienza la linea: i vari contrafforti che oggi vediamo quasi diruti, all'epoca rappresentavano l'arma vincente contro la furia del mare e allo stesso tempo testimoniano l'efficienza dell'ingegneria ferroviaria i cui ponti oggi sono ancora perfettamente funzionanti.
Per me questa nuova possibilità di esplorare il paesaggio, un paesaggio così particolare rappresentò anche l'occasione per confrontarmi con un mezzo pittorico a me sconosciuto: l'acquerello. Così, armato di taccuino, matite e pennelli, iniziai a percorrerla a piedi, con la calma che si addice ai viaggiatori curiosi, sempre in cerca del "non visto" del "poco raccontato".
Ed ecco che nell'arco di due mesi, tra la fine dell'estate e l'inizio dell'inverno, ho percorso un pezzetto alla volta questa nuova via, sedendomi sugli scogli in riva al mare o in mezzo ai canneti, infilandomi nel fitto della vegetazione per cercare quello scorcio inedito, particolare e poetico chela mia immaginazione cercava. Ho visto anche cose per me totalmente sconosciute o note solo attraverso dei racconti, ho cercato di catturare col disegno e i colori l'essenza di questa costa, selvaggia e naturalmente singolare per la sua conformazione.
Da quell'esperienza così "formativa" per acquisire la tecnica dell'acquerello e soprattutto del disegno dal vero (pratica da me poco frequentata) ne è nato un piccolo libro che ho voluto intitolare "La Via dei Trabocchi - Dalla ferrovia alla bicicletta - Appunti di Viaggio" proprio per comunicare l'idea che quella via, attrezzata per la bicicletta (mezzo "slow" per eccellenza) e i pedoni (ancora più "slow"!) può diventare la chiave di volta per la conservazione di questo bellissimo tratto di costa e la sua comprensione.