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Di Naccio: "Pino Valente ha fallito il suo mandato e tradito i suoi elettori"

L'ex assessore fa un resoconto sulla sua attività ai lavori pubblici e non risparmia commenti su Progetto Lanciano.

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LANCIANO - E’ partito elencando tutti i progetti portati a termine in questi 4 anni e mezzo da assessore ai lavori pubblici, per poi passare ad un’analisi più specificatamente politica della vicenda che lo ha visto, suo malgrado, protagonista, nei giorni scorsi.

Antonio Di Naccio, ormai ex assessore ai lavori pubblici di Comune di Lanciano, dopo la revoca del suo mandato da parte del sindaco Mario Pupillo e la sfiducia da parte di Pino Valente per il movimento Progetto Lanciano, ha voluto dire la sua sulla vicenda.

“Sono stati tanti i progetti portati avanti in questi anni dal mio assessorato - ha esordito Di Naccio - e fare tutto ciò in un periodo di crisi economica non è stato facile. Scuole, infrastrutture stradali, sottoservizi, difeso del suolo, patrimonio, aree verdi e protezione civile, e tanti sono i progetti ancora in cantiere e di cui, purtroppo, non potrò più occuparmi. Sono contento della mia esperienza - ha proseguito - speravo in una conclusione diversa, ma va bene così”.

Soddisfazione per il lavoro svolto, amarezza per la conclusione anticipata e anche rabbia per le modalità che hanno portato al suo allontanamento.

“5 anni fa mi sono avvicinato a Progetto Lanciano - ha ricordato l’ex assessore - perché tra gli obiettivi c’era quello di essere vicini ai cittadini e scardinare le regole della vecchia politica. Bene, con questi metodi, Pino Valente ha fallito come coordinatore del movimento ed ha tradito il mandato di chi lo ha votato”.

Di Naccio ha riferito di come il suo allontanamento, che sui social ha già scatenato l’hashtag #lodicolocaccio, sia stato frutto di una scelta di sole tre persone e non di tutto il movimento e di come la decisione gli sia stata comunicata tramite lettera, senza neanche una chiamata. Di Naccio si sarebbe trovato in disaccordo con la volontà di Valente, non ancora esplicitamente espressa, di voler andare da solo alle prossime elezioni e questo parere gli sarebbe costato la poltrona di assessore.

“Da tempo c’erano attriti - ha spiegato Di Naccio - ma a soli 5 mesi dalle elezioni si poteva trovare una soluzione per il bene della coalizione, ma non è stato possibile. Pino Valente ha deciso di accentrare tutto su di sé e questo corteggiamento da parte del PD non ha fatto altro che accrescere il suo ego. Un solo consiglio posso dargli: ridimensionati, non hai più il seguito di 5 anni fa”.

Sui progetti futuri non si sbilancia ma assicura di “voler portare avanti la sua esperienza in politica” e su Pupillo ci sono solo parole positive. “Certo - ha concluso Antonio Di Naccio - Pupillo avrebbe potuto esprimere una posizione più forte, ma mi ha sempre dimostrato piena fiducia e per questo l’ho già perdonato. E’ stato messo sotto ricatto e non ha potuto fare diversamente. E questi sarebbero modi da nuova politica?”.

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