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Padre e figlio ROM arrestati con l’accusa di estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti

Con intimidazioni e minacce, hanno sottratto 9 mila euro ad un commerciante di Lanciano.

Redazione
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LANCIANO - Sono due i lancianesi finiti in carcere oggi: D.R.G., 49 anni, e D.R.S., 28 anni, entrambi ritenuti responsabili del delitto di estorsione ai danni di un commerciante della zona, e per il solo D.R.S., anche per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti, nello specifico cocaina.

Le indagini sono state avviate dalla Procura di Lanciano subito la denuncia del commerciante che stanco delle numerose richieste estorsive (denaro e beni di consumo quali bancali di legna o pelle per combustione), si era rivolto ai Carabinieri di Lanciano. E’ così venuto fuori come gli indagati, rispettivamente padre e figlio, da alcuni mesi, con minacce intimidatorie (facendo leva sulla loro provenienza da una famiglia ROM), lo avevano costretto a consegnargli svariate somme di denaro per 9 mila euro e diversa merce.

Nel corso delle indagini, è stato possibile scoprire come D.R.S., si occupava altresì dello spaccio di sostanze stupefacenti vendendo cospicui quantitativi “a credito”, riscuotendo in maniera violenta e minacciosa il prezzo illecito delle trattative commerciali.

Il giudice per indagini preliminari del tribunale di Lanciano, Massimo Canosa, ha emesso a carico degli indagati la misura cautelare in carcere a causa della gravità dei fatti in contestazione, della loro negativa personalità in quanto gravati da numerosi precedenti penali ed essendo dediti in maniera pressoché esclusiva al crimine, essendo privi di qualsiasi attività lavorativa ed avendo evidenziato elevatissima capacità a delinquere ed una notevole capacità intimidatoria.

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