Un' annata difficile sicuramente, come già emerso dalle prime valutazioni, complice la mosca, le variazioni climatiche e altri fattori che hanno fatto registrare il calo decisivo sottolineato da Coldiretti Abruzzo che addirittura parla, con dati alla mano, di una discesa della produzione pari al 45%.
Considerando la raccolta delle olive di questi giorni, che si avvia ormai al termine visti i tempi anticipati in alcune province, secondo Coldiretti si può affermare un “decremento della produzione regionale di circa il 45% rispetto al 2015 e pari complessivamente a poco più di 8mila tonnellate di olio (contro i 14.700 circa dello scorso anno con una variazione stimata di 6.600 tonnellate)”.
Per una regione come la nostra, dove la produzione di olio è sempre stata un fiore all'occhiello, si tratta di un duro colpo anche in termini economici, vista la grande presenza di aziende che operano nel settore.
Si tratta di 60 mila per la precisione, di cui 15 mila che coltivano prevalentemente olivo, 350 frantoi e tre Aziende Dop, ma a cui si aggiungono le tante piccole aziende a conduzione familiare e a quelle dei cosiddetti “agricoltori della domenica” che, non svolgendo la professione, si occupano però di raccogliere i frutti della terra senza particolari investimenti, ma perchè legati alla tradizione dei terreni di famiglia ed al desiderio di mangiare bene e sano con prodotti a km zero.
Il lato positivo secondo Coldiretti è che “In una annata come questa, caratterizzata da una riduzione di produzione tanto importante, la qualità dell’olio è stata comunque salvaguardata, le aziende specializzate hanno seguito le tecniche produttive consigliate programmando la raccolta in base ai giusti indici di maturazione”.
Maggiore attenzione per quello che secondo Coldiretti resta un bene sottopagato, viste le riflessioni sul prodotto e sulle condizioni grazie alle quali arriva sulla nostra tavola.
A coloro che acquistano l’olio alcune raccomandazioni proprio dall’associazione: “le precauzioni da prendere prima di “scegliere un olio” sono almeno tre: 1) guardare con più attenzione le etichette; 2) acquistare extravergini a denominazione di origine Dop, che hanno qualità garantita e standard certificati; 3) acquistare direttamente dai produttori organizzati in tutta la filiera che specificano in etichetta “olio extravergine” e “100% italiano”.