CASOLI – “In queste ore abbiamo appreso della Cometa, azienda metalmeccanica di Casoli, che ha ufficializzato la decisione di chiudere i battenti”, questo il commento del sindacato Fiom a proposito della notizia che riguarda l' azienda specializzata nella produzione di componenti per motocicli, quad, motoslitte, seadoo e piccoli aerei. Da qualche tempo erano emersi alcune difficoltà, a cui hanno fatto seguito anche diversi accordi con le parti sindacali e con gli operai per una situazione che risultava preoccupante.
“Innanzitutto bisogna affermare che i tanti sacrifici profusi dal sistema Cometa per evitare che la Fiom entrasse in azienda, nel corso del tempo, se spesi per salvare la fabbrica di Casoli avrebbero potuto far registrare un vero impiego di energie al fine evitare che una fabbrica storica andasse a finire allo sfascio” dura la critica del sindacato che, a proposito della situazione che ha portato alla decisione della chiusura, annuncia un’azione volta a capire meglio il contesto che avrebbe portato all’indebitamento anche con un esposto alla Procura della Repubblica
“La Fiom, da sempre non gradita, denuncerà l'operato del sistema Cometa. Non è sufficiente dire ai lavoratori che L'Azienda sta chiudendo, bisogna spiegare loro il perché. Presto lo farà la Fiom. La Cometa non contenta di quanto generato nel corso del tempo, ha utilizzato ammortizzatori impropri per governare una fase di crisi che non era temporanea, così come dichiarato con gli accordi sindacali, ma di natura irreversibile”.
In questi giorni il sindacato sta infatti valutando le condizioni proposte ai lavoratori sulla liquidazione, spiegando la propria posizione contraria rispetto alle condizioni ottenute dalla trattativa con gli altri sindacati di rappresentanza “con l’accordo sindacale raggiunto, non con la Fiom, l’Azienda risparmierà oltre Euro 4.500 per chiudere la fabbrica che occupa oltre cinquanta dipendenti”.
“Un disastro nel disastro” così si chiude il comunicato, ma il sindacato promette ulteriori aggiornamenti sulla questione.