LANCIANO - “La coerenza non è un valore per tutti, ma per noi sì”. E’ quanto afferma il deputato Fabrizio Di Stefano a margine di una conferenza stampa sul referendum del prossimo 17 aprile riferendosi a quello che definisce il “voltafaccia del PD”. “A maggio dello scorso anno il PD locale sfilava fiero tra le vie di Lanciano per dire no ad Ombrina e ora? - si chiede Di Stefano - a distanza di un anno il Partito Democratico abruzzese ha cambiato idea voltando la faccia a tutti quei cittadini ed associazioni che hanno lottato negli anni contro le trivelle”. Un’accusa che arriva a poco meno di due settimane dal referendum e che non risparmia nessuno. “L’incoerenza del PD si evince anche dal non accorpamento del referendum con le elezioni amministrative del prossimo giugno - prosegue il deputato di Forza Italia - che ci costa la bellezza di 300 milioni di euro. Il tutto per evitare il raggiungimento del quorum e quindi la validità dei quesiti”.
Forza Italia, invece, si schiera con il “sì”, per dire no alle trivelle in Adriatico “dimostrando coerenza - spiega il parlamentare - ed amore per la propria terra” e chiedendo di non rinnovare, quindi, le concessioni e spostare gli impianti esistenti ben oltre il limite delle 12 miglia così da non deturpare la nostra e ridurre i rischi ambientali. Nei prossimi giorni partirà la vera e propria campagna referendaria del partito di Berlusconi con banchetti per sensibilizzare al voto, anche a Lanciano, grazie anche al lavoro del movimento giovanile capeggiato da Sebastiano Di Nunzio.