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Treglio, il tribunale giudica illegittimo il licenziamento ma l'azienda licenzia di nuovo la lavoratrice

Il caso sollevato dalla Fiom contro un'azienda di Treglio

Redazione
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TREGLIO – Non è bastata la sentenza di annullamento del licenziamento emessa recentemente dal tribunale di Lanciano, a conservare il posto di lavoro ad una lavoratrice espulsa da un’azienda di sistemi per la sicurezza di Treglio.

La donna, dopo aver subito un licenziamento due anni fa, si era rivolta al sindacato Fiom per portare in tribunale la sua vicenda. Dopo anni di battaglie legali la sentenza del tribunale emessa lo scorso marzo annullava il licenziamento subìto e predisponeva il reintegro della lavoratrice.

Ma a distanza di pochi mesi la situazione è precipitata nuovamente, dato che la donna è stata nuovamente licenziata.

“Le aziende – dichiara Davide Labbrozzi segretario generale della Fiom Chieti -  dovrebbero rispettare le persone che lavorano e, in maniera particolare, in questi casi, le sentenze che rappresentano lo strumento per imporre il rispetto delle leggi di questo nostro Paese. Può una lavoratrice percorrere anni di vicende giudiziarie per affermare l’infondatezza di un licenziamento e, poi, ottenuta la ragione, essere di nuovo licenziata dopo solo qualche giorno di lavoro? Tutto questo è indecente e non degno di appartenere ad un Paese che si propone tra i più democratici del mondo occidentale.”

“Tra l’altro – aggiunge Labbrozzi - non è chiaro il ruolo delle due imprese che fanno riferimento alla stessa proprietà. Situazioni strane e che probabilmente determineranno la decisione della Fiom di presentare un esposto alla procura della Repubblica. Procederemo verso l’impugnazione di questo nuovo licenziamento. La giustizia non può essere considerata un optional.”

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