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10 minuti possono salvare la vita: un corteo rosa per parlare di prevenzione

Lo screening mammografico come arma dalla parte delle donne

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LANCIANO - “Abbiamo un’arma potentissima, che è la prevenzione, ma senza il sostegno delle donne, non serve a nulla”.

E’ stato questo il fulcro del convegno organizzato dalla Asl Lanciano Vasto Chieti, che si è tenuto questa mattina nel salone d’onore dell’ex Casa di Conversazione, sull’importanza dello screening mammografico. Un programma di prevenzione promosso dalla Asl che richiede alle donne dai 50 ai 69 anni di dedicare solo 10 minuti ogni due anni per controllarsi, con un esame completamente gratuito.

L'iniziativa Asl, messa in campo in collaborazione con la Banca di credito cooperativo Sangro Teatino e il patrocinio del comune di Lanciano, ha ricevuto il sostegno della Commissione Pari Opportunità della Regione Abruzzo, Collegio Ipasvi della provincia di Chieti, le associazioni Isa, Gaia, Donn.è, SeNonOraQuando, I colori dell'iride, Dea, e la partecipazione attiva delle "Croci" Rossa, Gialla e Azzurra. 

Prima di ritrovarsi per parlare insieme di prevenzione, l’evento si è aperto con un corteo in rosa che ha attraversato corso Trento e Trieste, fino ad arrivare in piazza Plebiscito, dove al grido di “lunga vita alle donne” sono volati i tanti palloncini che hanno accompagnato i partecipanti dal piazzale della Stazione.

Dopo il saluto del sindaco di Lanciano e presidente della provincia di Chieti, Mario Pupillo, si è affidata ai numeri Marzia Muzi, direttore della Diagnostica senologica della Asl Lanciano Vasto Chieti.

“Nel 2014 il tasso di adesione al Programma di prevenzione è stato pari al 42,65% - ha messo in evidenza la radiologa - perché a fronte di 29.446 donne invitate, hanno fatto la mammografia 12.558. Tra queste sono stati identificati 111 casi di tumore, in molti dei quali la neoformazione è stata diagnosticata allo stadio iniziale. Nel 2013 erano stati 56 e l'anno precedente 24, per un totale di 191 dal 2012, anno di ripresa dello Screening, a oggi”. 

Dai numeri, è evidente come la diagnosi precoce sia fondamentale e come sia importante parlarne e non rimandare quei 10 minuti che davvero possono salvare la vita. Scoprirla per tempo, vuol dire guadagnare un vantaggio significativo sulla malattia. I dati della letteratura scientifica, d'altra parte, parlano chiaro: si salvano tra 7 e 9 vite ogni mille donne, tra i 50 e 69 anni, che si  sottopongono a screening ogni due anni.

La valenza della diagnosi precoce è stata messa in luce anche da Lucio Zinni, presidente regionale della Simg, la Società che associa i medici di medicina generale, il quale ha ricordato come le storie di malattia non siano con finale già scritto e tutte uguali.

“Esprimo un infinito senso di gratitudine per il grande contributo che le associazioni danno al sistema sanitario - è stato il commento dell’assessore Paolucci - con le quali dobbiamo lavorare ancor più a stretto contatto per far diventare il tema della prevenzione un mantra, per le donne in particolare”.

La Asl mette a disposizione di tutte le donne un’arma molto forte, ma sono solo loro stesse che possono decidere di usarla e gli incontri come quelli di oggi aiutano a diffondere questo messaggio e ad aumentare le possibilità di guarigione.

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