Sono 19, tra i 479 presenti, gli uffici postali a rischio chiusura in Abruzzo. Nella provincia di Chieti, ne sono a rischio 4, San Giacomo di Scerni, Guastameroli, Altino e Chieti, e altri 35 (Ari, Carunchio, Celenza sul Trigno, Civitella Messer Raimondo, Lentella, Liscia, Montenerodono, Pennapedimonte, San Martino sulla Marrucina, Torrebruna, Palmoli, Pretoro, Schiavi d’Abruzzo, Carpineto Sinello, Roccaspinalveti, Bomba, Perano, Colledimezzo, Pietraferrazzana) sono interessati da un’opera di razionalizzazione.
Dei 138 uffici postali presenti nei 104 comuni della nostra provincia, 127 lavoreranno con un solo torno e solo 11 con il doppio.
“Il piano di rimodulazione degli uffici postali è stato predisposto per adeguare l’offerta all’effettiva domanda sul territorio”, assicurano da Poste Italiane dopo le polemiche piovute dai comuni interessati, soprattutto quelli più isolati che rischiano di essere quelli più penalizzati dal piano di riordino.
“Gli interventi di chiusura in Abruzzo - dicono ancora da Poste Italiane – interesseranno 19 uffici postali su un totale di 479. Per gli altri 35, il piano prevede solo una razionalizzazione dell’orario, e pertanto resteranno disponibili a giorni alterni, conservando l’intera offerta di servizi e prodotti per la clientela”. Preoccupazione però, anche per il personale degli uffici ridimensionati che sarà indirizzato in altre sedi del medesimo ambito territoriale, con compiti adeguati alle proprie competenze.
“Tutte le località interessate dal piano di rimodulazione sono servite dal Postino Telematico - concludono dalla direzione di Poste Italiane - ovvero il portalettere dotato di palmare e POS che permette al cliente di effettuare una serie di operazioni postali e finanziarie direttamente a domicilio. Un piccolo ufficio postale itinerante, abilitato ad accettare il pagamento di varie tipologie di bollettini, effettuare spedizioni di posta raccomandata e ad una molteplicità di ulteriori servizi che fanno parte dell’offerta tradizionale degli uffici postali”.