"L’ingorgo e i disagi registrati sulla strada provinciale che sale da Pretoro agli impianti sciistici di Passolanciano non sono stati causati dal mancato intervento da parte della Provincia di Chieti". È questa la posizione del vicepresidente Antonio Tamburrino, che respinge le accuse mosse nei confronti dell’Ente in concomitanza della copiosa nevicata dei giorni scorsi.
“Il piano neve della Provincia di Chieti ha funzionato come da manuale e gli spazzaneve hanno lavorato anche nelle ore notturne per ripristinare la viabilità lungo l’asse Pretoro-Passolanciano – spiega il Vicepresidente Tamburino- e provveduto allo spargimento del sale che si effettua di regola nelle prime ore del mattino. Inoltre, abbiamo disposto l’ampliamento del tratto di strada all’ingresso dei piazzali adibiti a parcheggio che, tra l’altro, abbiamo reso utilizzabili per almeno l’80%. Le operazioni andranno avanti anche nei prossimi giorni per garantire la totale fruibilità dei servizi.”
Impressioni molto diverse quelle degli sciatori che venerdì 2 gennaio sono rimasti incolonnati in auto sulla strada tra Pretoro e Passolanciano a causa di una lastra di ghiaccio che rendeva impraticabile la strada. Il risultato: auto di traverso e traffico bloccato per ore. Un duro colpo al turismo locale che in qualche modo sperava di trarre dei benefici dalla nevicata sulle piste sciistiche della Majelletta e che invece ha lasciato un amaro ricordo a tanti turisti.
"Come Provincia - prosegue Tamburrino - abbiamo messo a disposizione in questi giorni la nostra Polizia provinciale a supporto costante delle Forze dell’Ordine per le attività di regolazione del traffico e di controllo delle vetture purtroppo non sempre dotate di catene o di gomme adeguate. Per intasare quella tratta di strada basta poco, una manovra avventata o un auto non parcheggiata correttamente che il traffico va il tilt. Per risolvere i problemi di viabilità che la caratterizzano bisognerebbe pianificare ben altro qualora ci fossero le risorse per farlo, a beneficio delle attività produttive e di quelle turistiche dell’intero territorio montano”.