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Giovanni Nativio, una targa per ricordare la sua geniale cultura

Intitolata al professor Nativio una sala del Polo Museale

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Si è svolta ieri, presso il Polo Museale Santo Spirito, la cerimonia commemorativa in onore di Giovanni Nativio, uno dei protagonisti di spicco della vita culturale lancianese e abruzzese degli ultimi 60 anni, deceduto lo scorso anno a 93 anni. Scrittore, storico, educatore, Nativio è stato punto di riferimento di tre generazioni con il suo impegno di professore e preside.

Grossa commozione per i presenti alla vista della targa a lui dedicata, che ora intitola una delle due sale del Polo Museale. L'onore è toccato al sindaco Pupillo, insieme alla moglie del defunto professore, accompagnata dalla sua famiglia. "Lanciano ha vissuto un periodo straordinario dal punto di vista culturale grazie a illustri personalità,  - ha puntualizzato Pupillo -  in particolare Giovanni ha fatto della cultura una bandiera sotto cui tutti i giovani hanno avuto modo di crescere e di studiare. Noi, come amministratori, oggi lo ricordiamo e lo ringraziamo per tutto quello che ha fatto e che ci ha lasciato".

Maria Rosaria La Morgia, moderatrice dell'incontro che è seguito alla cerimonia, ha ricordato il professor Nativio da sua alunna, definendolo "uomo capace di donarsi totalmente ai suoi studenti, politico dedito al bene comune, lancianese innamorato della propria città".

Un emozionatissimo D'Ercole, Presidente della Casa Editrice Itinerari che ha organizzato e curato l'incontro, ha ricordato Nativio e gli altri educatori di Lanciano putroppo scomparsi.

Monsignor D'Antonio, Arcivescovo di Lanciano-Ortona, ricordando il professor Nativio ha parlato di "un laico credente, figlio del popolo, che amava questa sua Lanciano svisceratamente. Ma c'era un tasto – ha continuato - che, se toccato, lo faceva andare in visibilio, la Squilla, da lui definita la più antica, espressiva e qualificante identità spirituale della nostra città".

Bernardo Razzotti, Preside della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università D'annunzio di Pescara, ha illustrato la personalità straordinaria dell'amico Giovanni, il suo grande amore per i giovani e la sua missione di formare la persona umana. "Educatore dell'uomo è il mio nome, servitore dell'uomo è il mio cognome, mi diceva sempre".

Presente anche il Presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio che ha voluto riferirsi al prezioso contributo di Nativio, allora vice Presidente della Provincia, per l'uso pubblico delle aree di risulta dell'ormai ex tracciato ferroviario, primo passo per la Via Verde della Costa dei Trabocchi.

La sala, gremita di politici, dirigenti, amici di una vita, ha infine accolto la testimonianza di molti di loro, ognuno con la sua storia, ognuno coi suoi ricordi.

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