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"Colpire i patrimoni per colpire i reati".

Conferenza stampa stamane in Procura: sequestrati beni per milioni di euro

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Molti i nomi noti quelli resi pubblici stamane in procura dal Procuratore della Repubblica Francesco Menditto che ancora una volta ha sottolineato l'importanza del sequestro dei beni per colpire i truffatori, che sembrano essere delle più svariate specie, che agiscono sul nostro territorio
4 società, 56 appartamenti, 15 terreni, 10 veicoli sono i beni confiscati a Pomilio Vincenzo a seguito di complesse indagini svolte dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Chieti. La Procura per poter procedere ha dovuto applicare la normativa del codice "antimafia".Si tratta del frutto di 20 anni di evasione fiscale e truffe sistematiche che hanno portato al sequestro di circa un milione di euro.
Altro provvedimento è quello già noto nei confronti di Francesco Maio sul quale penderebbe l'accusa di irregolarità  nei confronti della ASL di Avezzano Sulmona. Le ispezioni eseguite sui carichi in partenza dai nosocomi in questione hanno permesso di appurare che i contenitori destinati alla raccolta dei rifiuti speciali erano solo parzialmente riempiti ma l’accusato dichiarava che invece erano pieni. Tale irregolarità  faceva si che il costo del servizio aumentasse a dismisura tanto che la ditta nel periodo febbraio 2009- aprile 2010 ha guadagnato illecitamente 421.552,25 euro, somma ora sequestrata presso due filiali bancarie per contanti e titoli.
Oltre a questi due procedimenti, dei quali sono stati resi i nomi, altre indagini hanno accertato reato di usura commessi fra il 2006 e il 2009  da una società di Lanciano che opera nell’esercizio dell’intermediazione finanziaria la quale applicava tassi di interesse del 300%
Ad Atessa in contrada Saletti sono stati rinvenuti 110 mq di rifiuti speciali pericolosi. Anche in questo caso la Procura ha   eseguito il sequestro su immobili di proprietà dell’indagato.
A Civitaluparella una società che gestiva la Cava di calcare ha commesso il reato di truffa aggravata nei confronti del comune in quanto procurava per se un ingiusto profitto, circa 208.775,00 euro, pari alla differenza tra l’importo corrisposto al comune, 176,245,00 euro,  e quello dovuto
Negli ultimi mesi, infine, il Gip di Lanciano ha emesso numerosi provvedimenti per reati di omesso versamento IVA e IRPEF per circa un milione di euro.
Tutti i beni confiscati dalle diverse operazioni potranno essere assegati ai comuni su cui si trovano per finalità socilai: Atessa, Casalbordino, Castel Frentano, Lanciano, Mozzagrogna, S. Maria Imbaro, Altino, Tornareccio e Treglio.

 

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