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Comunicato del sindaco Pupillosul documento della dr.ssa Borgia in merito all’assistenza domiciliare

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La relazione della dr.ssa Borgia mette a confronto il numero di casi di ADI attivati nel Distretto Sanitario di Francavilla e Lanciano. Il solo dato della popolazione complessiva dell’area distrettuale dell’Area Frentana rispetto a quella dell’Alento (1115 casi attivati a Lanciano su 60.000 abitanti rispetto ai 400 casi a Francavilla su 68.000) non sono comparabili, senza tener conto degli indici demografici e dei relativi Profili di Salute (nell’area distrettuale Frentana la percentuale degli over-65 è pari al 23% e quella degli over-75 e del 12%) mentre nell’area Alento questi indici sono inferiori.
Ne consegue che anche il profilo di salute e dei relativi bisogni assistenziali siano diversi per prevalenza di patologie croniche invalidanti e comunque di condizioni di “fragilità” siano maggiori dove la percentuale dei soggetti ultra-65 enni sia maggiore.

Nella relazione si dichiara che nel DSB di Lanciano per circa  il 50% degli assistiti (500 casi), è stata attivata l’ADI per assicurare terapia endovenose, prelievi ematici al bisogno, medicazioni semplici, cambi catetere vescicali. Tali attività continuano ad essere garantite senza soluzioni di continuità su richiesta del MMG o del PLS come attività prestazionali infermieristiche semplici “. Tuttavia non viene chiarito con quali risorse tali prestazioni saranno garantite (personale dipendente?) considerato che ai sensi del Decreto Commissariale n. 49/2012 (Linee di indirizzo regionali in materia di determinazione delle dotazioni organiche delle Aziende USL)  ogni unità infermieristica deve avere in carico non oltre 23 pazienti  over 65 anni . Occorrerebbero quindi 22 infermieri per assicurare il servizio.

Per circa 100 casi l’ADI è stata attivata per la fornitura di integratori alimentari. Questi sono stati rinviati alla presa in carico da parte della UO Cure palliative diretta dal Dott. Carinci.
Anche per questi casi non vengono specificati i criteri con cui saranno garantite le prestazioni.

50 casi sono stati chiusi perché erano fornite solo prestazioni sociali e la presa in carico rinviata ai servizi Sociali comunali.

E’ opportuno ricordare che ASL e gli EAS 22 (Lanciano) e 23 (Basso Sangro) hanno stipulato accordi di programma   in cui viene stabilito che l’Azienda Sanitaria, per mezzo della UVM distrettuale, si assume il compito di provvedere alla valutazione delle istanze di attivazione dei servizi di assistenza domiciliare quando è prevedibile una integrazione tra servizi sanitari (anche del solo medico curante)  e sociali per evitare che condizioni di fragilità possano trasformarsi in condizioni di patologia evidente, fermo restando che la responsabilità della copertura economica dei diversi servizi restano a carico dei due diversi Enti (costi sanitari per la ASL e costi sociali per l’EAS).
L’applicazione di quanto sopra permette all’EAS (ed alle singole amministrazioni comunali) di attribuire i costi a capitoli di spesa che hanno capienze economiche diverse (maggiori per il Piano Locale della Non Autosufficienza –PLNA- a cui ascrivere i casi ADI e minori per il Piano di Zona a cui ascrivere i casi ADA).
Inoltre, l’inclusione in ADI dei casi iscrivibili al PLNA permette alla Azienda Sanitaria di fornire i farmaci necessari al trattamento delle patologie croniche, di cui sono sicuramente portatori i soggetti interessati, attraverso la fornitura diretta da parte delle farmacie ospedaliere in applicazione delle deliberazioni regionali relative al contenimento della spesa farmaceutica (Decreto del Commissario ad acta Regione Abruzzo n. 23/2011 del 08 luglio 2011 “Interventi in materia farmaceutica ai fini del contenimento della spesa e dell’appropriatezza prescrittiva Modifica ed integrazione della DGR 1086/2006 e 1539/2006”).
Quindi Il paziente che è in ADI sociale non può essere seguito se non ha ottenuto la prescrizione di ADI Sanitario. Pertanto i nostri pazienti a cui è stato annullato l’ADI sanitario devono essere rivalutati (lo stiamo facendo con urgenza) per sostituire le prestazioni con altre forme di assistenza: ADA (assistenza domiciliare anziani) o ADH (assistenza domiciliare Handicap, ecc). Ovviamente, e questo problema non è secondario, il capitolo di bilancio che era previsto per l’ADI  non può essere utilizzato per altre forme di assistenza. La regione Abruzzo inoltre ha dato per il PLNA del 2012 solo la metà dei 130.000 euro previsti, mentre per l’annualità 2013 è ancora tutto da definire.
Il Comune di Lanciano con diligenza ha cofinanziato con ulteriori 30.000 euro nel capitolo di Bilancio PNLA.
Questo cofinanziamento ci ha permesso a differenza di altri EAS di garantire i servizi fino a dicembre 2012,  ad oggi  non abbiamo ne risorse ne certezze sul PLNA.

Circa 10 casi di ADI sono stati chiusi perché veniva assicurata la sola distribuzione di materiale (guanti sterili, garze, ecc…) , senza che sia stata chiarita la motivazione e/o se ci sia  stata una esaustiva valutazione del caso (esempio: la prestazione veniva assicurata da un care giver/familiare competente?).

Per altri casi (circa 240)  a cui venivano erogate prestazioni di fisiokinesiterapia da anni sono stati chiusi perché ritenuti “inappropriati”; non viene tuttavia chiarito se la valutazione di inappropriatezza sia stata frutto di una valutazione collegiale oppure monocratica. La rapidità con cui sono stati valutati lascia perplessi.

Vengono inoltre riportati, due casi di esempio in cui si sarebbero evidenziate delle inadeguatezze
1. Paziente a cui sono state concesse 36 ore settimanali di assistenza infermieristica con finalità di tutela della persona oltre a 28 ore settimanali di assistenza sociale. Ovvero troppe ore.
Sembra di capire che trattasi di caso in cui sarebbe opportuno, a tutela della salute dell’individuo,  una assistenza in struttura residenziale tipo USAP – Unità Speciale di Assistenza Prolungata- ; ma vista la carenza a livello regionale di strutture di questo tipo, la massima efficacia possibile può e deve essere assicurata a domicilio attraverso l’ ADI con aspetti di efficienza (quindi minor costo) non trascurabili se accettati dal soggetto e dalla sua famiglia;

2. Paziente in ADI  che “ … beneficia di prestazioni sociali (trasporto) e sanitari (fisioterapia, logopedia, cure infermieristiche) che al contempo beneficia di un presidio (carrozzina elettrica) …    lo stesso paziente raggiunge tranquillamente (con la carrozzina elettrica) la sede distrettuale, colloquia con gli operatori e con gli organi di stampa “.
Sembra quasi un eccesso che il paziente abbia una certa autonomia e sia parzialmente autonomo. E’ bene ricordare che anche la Regione Abruzzo, nell’ambito delle Politiche Sociali, ha previsto l’opportunità per i propri cittadini in condizioni di disabilità di avvalersi dei servizi previsti dal “Progetto Vita Indipendente” che, invece, la Direzione distrettuale di Lanciano sembrerebbe misconoscere.
 
Si evince dalla lettura complessiva del documento redatto dalla Direzione del Distretto di Lanciano che:
- in genere ci sia stato un ricorso esclusivo ad una valutazione di equipe ristretta se non di tipo individuale, senza che si sia fatto ricorso al percorso procedurale che prevede l’attivazione ed il coinvolgimento dell’organo collegiale della Unità di Valutazione Multidimensionale distrettuale;

- la rapidità con cui si è proceduto alla sospensione delle prestazioni lascia perplessi in quanto è difficile immaginare che le risorse  umane e di tempo (orario di lavoro) siano state sufficienti ad una valutazione approfondita  in quanto  in pochi giorni sono stati valutati oltre 700 casi…;

- si è a conoscenza che operatori del distretto di Francavilla siano stati impiegati nel DSB di Lanciano ed abbiamo effettuato valutazioni per diversi giorni. Ci chiediamo se è possibile “movimentare” personale senza delibera o autorizzazione;

- i cittadini e/o i loro familiari che si sono visti interrompere improvvisamente il servizio fino ad allora erogato, per il ripristino devono nuovamente avanzare istanza per il tramite del loro medico curante;

- andremo a verificare i casi che sono giunti alla nostra osservazione la veridicità di quanto affermato e in caso di interruzione del Servizio saremo costretti ad agire segnalando i casi agli organi competenti a tutela dei diritti dei cittadini di questo territorio.
Inoltre è stata presentata una mozione su questo tema, a firma di tutti i gruppi di maggioranza, per discutere tale situazione nel prossimo consiglio comunale invitando a relazionare la dr.ssa Borgia e il prof. Zavattaro.
         
Il Sindaco Mario PUPILLO

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