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La casula della Torre di San Giovanni in mostra a Milano

Torna al suo antico splendore il prezioso paramento ritrovato per caso nel 2014.

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LANCIANO - E’ stata finalmente recuperata dopo un lungo e paziente restauro, la casula ritrovata nel gennaio 2014 durante il cantiere di restauro della Torre di San Giovanni, promosso dall’associazione artistico culturale “Amici di Lancianovecchia” nel tentativo riuscitissimo, di salvare il prezioso ma degradato monumento storico.  Ed è proprio tra le mura del campanile,arrotolato in un’intercapedine, che si trovava il tessuto poi subito identificato e portato in salvo dai responsabili del patrimonio culturale della curia di Lanciano, in una perfette sinergia tra pubblico e privato.

La preziosa veste liturgica risalente al XIV secolo, realizzata in lampasso, seta e broccato è attribuibile, come si legge dalla scheda tecnica, ad una non identificata “manifattura dell’Italia meridionale o a qualche atelier di area toscana, probabilmente lucchese”. Autrice del restauro è stata invece la dottoressa Tiziana Benzi dello Studio di Restauro e Conservazione Tessile di Piacenza che a causa del precario stato conservativo di ampie porzioni del manufatto, dopo un fase preliminare di pulitura, ha cercato di ridistendere le fibre recuperando le numerose lacune presenti attraverso un’accurata ricerca merceologica e cromatica.

Un prezioso recupero reso ancor più importante dalla stupenda cornice, quella delle Gallerie d’Italia di Milano che vedrà in mostra la casula insieme ad oltre cento opere ritrovate grazie al mecenatismo di Banca Intesa, nella prestigiosa e attesa mostra denominata “La Bellezza Ritrovata” che fino al 17 luglio permetterà ad appassionati e curiosi di ammirare autentici capolavori d’arte di ogni epoca. Per tre mesi, si potranno scoprire dipinti, affreschi, mosaici, sculture, manufatti e reperti archeologici. Fra le opere d’arte “restituite” troviamo dei capolavori come il ritratto del “Cavaliere di Malta” del Caravaggio e il barocco “Cristo Risorto” di Rubens di Palazzo Pitti.

Le opere provengono da dodici regioni italiane: dalla Lombardia alla Calabria, dal Piemonte all’Abruzzo, e per la prima volta anche dall’estero: dalla Repubblica Slovacca. L’esposizione rientra nel progetto “Restituzioni: Tesori d’arte restaurati”, un grand tour di restituzioni appunto, avviato dal celebre istituto bancario in sinergia con le soprintendenze e gli istituti museali d’Italia. Un recupero ed una vetrina di altissimo livello che riconsegnerà presto alla nostra città un altro grande elemento del già vasto patrimonio storico lancianese.

 

Seguendo il link sottostante, potrete trovare tutte le informazioni tecniche e storiche sulla casula:

http://www.restituzioni.com/opere/pianeta-detta-casula-di-lanciano/

 

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