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Cinquecentanni: l’arte e la fede nei documenti della diocesi frentana

Dopo il convegno taglio del nastro per la mostra ospitata nella cripta dell’Annunziata

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Un Salone d’Onore gremito ha ospitato ieri pomeriggio, l’atteso convegno storico “Cinquecentanni di Fede, Arte, Storia: i Documenti e le Arti” organizzato dalla diocesi di Lanciano per festeggiare degnamente il prestigioso traguardo dei 500 anni di vita. A moderare la folta schiera di relatori erano presenti monsignor Emidio Cipollone Arcivescovo della diocesi Lanciano-Ortona e il Vicario Generale don Antonio Di Lorenzo che ribadendo la “straordinaria importanza di questo storico appuntamento” ha  invitato tutti i lancianesi “a recuperare attraverso l’arte e la fede questo millenario patrimonio storico della città”.

La conferenza si è poi aperta con il contributo di Don Claudio Palumbo Vicario Generale della diocesi di Isernia- Venafro, che ha tentato attraverso la sua esperienza di storico e ricercatore d’archivio, di ricostruire le vicende religiose della città da Lanciano nel periodo che va dall’istituzione appunto del Vescovado nel 1515 fino ai primi anni del 1600. Epoca questa caratterizzata dallo straordinario fervore delle confraternite laiche cittadine e dalla presenza in città di grandi uomini di chiesa come i vescovi Angelo Maccafani e Angelo Tasso.

Parallela alla vita religiosa è stata delineata però anche quella laica tracciata nei suoi punti cardine dal prof. Gianni Orecchioni dirigente scolastico e memoria storica della città che ha tracciato nei suoi tratti salienti le caratteristiche di Lanciano città delle fiere parlando della straordinaria vocazione cosmopolita delle sue genti, peculiarità questa che ne ha sempre caratterizzato la singolare e per lunghi tratti fortunata vicenda storica. Gradita ospite dell’evento è stata la dott.ssa Maria Teresa Spinozzi funzionario della Soprintendenza Archivistica dell’Abruzzo che  prendendo spunto dal convegno-mostra ha rivendicato con forza “lo stato di sofferenza in cui si trova spesso questo importante patrimonio archivistico di testi e documenti che anche se poco visibile e nascosto rappresenta una parte importantissimo della nostra memoria storica”. Quella stessa memoria che nelle parole di Domenico Maria Del Bello, Ispettore Archivistico Onorario d’Abruzzo e curatore della mostra “deve stimolare e far crescere la passione per la tutela e la conservazione di un così vasto ed importante patrimonio culturale qual è quello della diocesi lancianese”.

Al dott. Anselmo Martino bibliotecario diocesano e vera anima dell’evento, è toccato chiudere i lavori presentando al pubblico alcuni dei capolavori d’archivio selezionati  tra la folta documentazione riprodotta nella mostra tramite l’ausilio di ventiquattro pannelli. “Abbiamo cercato di far parlare i documenti” ha affermato Martino “che attraverso un percorso cronologico cercano di coprire nella maniera migliore un così lungo arco di tempo”. Di grande rilievo sono la bolla di papa Bonifacio IX, quella di Sisto IV riguardante l’erezione di Lanciano a diocesi ed  il testo chiamato “Rogationium Offitium Terrae Lanzani” che seppur precedente al 1515 risulta di grande importanza per meglio conoscere la devozione del popolo frentano verso i suoi santi patroni. Una volta concluso il convegno  ci si è spostati presso la cripta dell’Annunziata oggi accorpata al Diocleziano che fino al 27 giugno prossimo ospiterà l’esposizione. Creare una memoria collettiva e condivisa  che rafforzi l’identità e la consapevolezza degli stessi cittadini frentani nei confronti della propria storia millenaria è uno degli obiettivi di questo duplice evento nella speranza che Lanciano possa essere ricordata non solo per la sua squadra di calcio, ma soprattutto per una storia che da secoli continua tutt’oggi.

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