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“L'intero popolo abruzzese aspetta atti concreti e soluzioni immediate”, il Coordinamento No Ombrina scrive una lettera al Presidente D’Alfonso

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Ancora una volta il Coordinamento NO Ombrina torna a far sentire la sua voce tra gli esponenti della politica locale per porre l’attenzione sulla questione con una lettera indirizzata proprio al Presidente D’Alfonso.

Dopo la manifestazione del 23 maggio scorso il Coordinamento NO Ombrina ha seguito passo dopo passo le attività degli amministratori per verificare l’effettivo impegno nella ricerca di soluzioni che allontanino il pericolo di Ombrina Mare dalle nostre coste. Con questa lettera il Coordinamento vuole proporre alcuni appigli tecnici-giuridici da sottoporre all’attenzione del Presidente D’Alfonso ma anche agli altri presidenti di regione convocati dallo stesso D’Alfonso il prossimo 24 luglio a Termoli. “Non solo proseguiamo nella nostra incessante opera di rappresentanza dell’intero popolo abruzzese che dice basta agli insediamenti estrattivi di idrocarburi sia in terra che in mare – scrive il Coordinamento - ma le ribadiamo che valuteremo la sua effettiva determinazione nel rispettare questa volontà generale solo ed esclusivamente sulla reale concretezza degli atti e non su operazioni meramente propagandistiche”.

Facendo riferimento alla Legge Marzano, il Coordinamento sottolinea come non siano stati rispettati alcuni dei parametri imposti dalla legge a danno della nostra costa dimostrando come ci siano tutti gli strumenti tecnici e giuridici per “contrastare la trasformazione dell’Abruzzo da Regione verde d’Europa a distretto nero minerario e petrolchimico”. Appellandosi a questo si chiede che venga tenuto conto dell’ultimo rapporto dell’Agenzia Ambientale Europea che ha evidenziato come l’Adriatico sia già sottoposto a fortissimi stress ambientali di origine antropogenica per evitare azioni che possano danneggiare ulteriormente il nostro mare. “La Regione Abruzzo chieda subito al Governo di aprire un confronto che come prima proposta contempli una moratoria trentennale degli interventi in regione sugli idrocarburi sia a terra che in mare ed il convogliamento degli investimenti su settori più rilevanti dal punto di vista sociale, economico ed occupazionale quali l’agricoltura, la pesca, il turismo, il commercio e l’industria manufatturiera nonché la scuola e naturalmente le energie pulite e rinnovabili, il recupero dei fiumi, le bonifiche e la prevenzione idrogeologica”

Nel principio di una leale collaborazione tra lo stato e le regioni, il Coordinamento sollecita il Presidente D’Alfonso affinché “la Regione Abruzzo chieda formalmente ai Ministri interessati Galletti (Ambiente) e Franceschini (Beni e attività culturali) di non firmare i decreti autorizzativi di “Ombrina Mare” anche sulla scorta della dominante volontà contraria dell’opinione pubblica regionale nonché delle pesanti ombre che gravano sulla Commissione V.I.A. nazionale per le quali sono state presentate alcune denunce penali in diverse Procure d’Italia”

Queste sono le misure proposte al Presidente, il Coordinamento promette tutto il sostegno nel caso in cui ci sia l’effettiva volontà dell’intera giunta di procedere in questa direzione, in caso contrario il Coordinamento avverte che “in presenza di tentennamenti, ambiguità, diversivi o scarico di responsabilità, non faremo sconti a nessuno e informeremo adeguatamente, come abbiamo sempre fatto, l’opinione pubblica regionale che saprà trarne tutte le conseguenze”.

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