Figlio fortemente desiderato, San Galgano nacque nel 1148 da una famiglia di nobili di Chiusdino, in provincia di Siena, destinato a vivere la sua vita da cavaliere.
Trascorse la sua gioventù tra vizi e sfarzi ma si racconta che ebbe una visione e, guidato dall’Arcangelo Michele, si convertì.
Un giorno il suo cavallo lo condusse nel posto in cui aveva avuto la visione, vicino alla collina di Montesiepi, e qui San Galgano, non avendo una croce con se, ne fece una conficcando la sua spada nella roccia. Subito il suo mantello divenne un saio e sentì una voce che lo invitò a fermarsi lì per vivere la sua vita da eremita a servizio della fede. Nessuno riuscì ad estrarre quella spada e quelli che tentarono l’impresa morirono a causa della punizione divina.
In quel luogo nacque l’Abazia di San Galgano, meta di pellegrinaggio e dove, ancora oggi, è possibile osservare la sua spada conficcata nella roccia, intrisa di riferimenti religiosi e medievali.
Ma in questo giorno la Chiesa ricorda anche San Francesco Saverio, studiò teologia alla Sorbonne e conobbe presto Sant’Ignazio di Loyola, che poco dopo avrebbe fondato la Compagnia dei Gesuiti.
Venne ordinato sacerdote accettando i voti dell'ordine, si dedicò alla predicazione guidato da Sant’Ignazio, arrivò anche in Giappone e in Cina. Morì nel 1552 e venne sepolto nella chiesa dei Gesuiti a Goa in India, ma alcune reliquie sono conservate nella chiesa madre dell’ordine.
Buon onomastico ai nostri lettori.
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