Oggi si festeggia il vescovo della città di Tours nel IV secolo, San Martino è uno dei santi più celebrati a partire dal Medioevo perché legato a molte usanze e proverbi che fanno parte della tradizione popolare.
Nacque nell’attuale Ungheria nel 316, già dall’età di 10 anni iniziò a seguire le assemblee cristiane all’insaputa dei genitori pagani. Sulle orme del padre, scelse però la carriera militare, e quando conobbe il vescovo Ilario venne istruito al cristianesimo e si fece sacerdote. Nel 371 divenne vescovo della città di Tours e qui si occupò della lotta al paganesimo, uomo dedito alla preghiera e all’azione viene ricordato come esempio di carità, giustizia e sobrietà.
E' protettore dei militari e anche dei pellegrini, in ricordo di un episodio della sua vita quando decise di donare metà del suo mantello ad un viandante incontrato per strada.
La festa di San Martino è ancora oggi molto sentita nella tradizione popolare infatti l’11 novembre era il giorno che segnava l’inizio di molte attività agricole prima dell’inverno, quando i contadini si spostavano da un terreno all’altro, da qui proviene l’espressione “fare San Martino” con il significato di traslocare.
Ma sicuramente il detto più conosciuto è “a San Martino ogni mosto diventa vino”, questo periodo dell’anno infatti, grazie alle temperature solitamente gradevoli dopo qualche prima gelata, è il momento giusto per aprire le botti e assaporare il vino ormai maturo, un’occasione di festa e convivialità, un rito molto sentito nella tradizione di ogni regione.
Come scriveva Carducci nella poesia San Martino, in questi giorni nelle strade di ogni borgo:
“dal ribollir de' tini
va l'aspro odor dei vini
l'anime a rallegrar”
Auguri di buon onomastico ai nostri lettori che portano questo nome che, dal latino Martinus significa “consacrato al dio Marte”.
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