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Halloween? No grazie!

Al suo posto l'antica tradizione dello "scimm e sciamm"

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A Torino di Sangro c’è qualcuno che dice no e si ribella alla nuova consuetudine di festeggiare il 31 ottobre la festa di Halloween, ed organizza una festa “contro”. Matteo Liberatoscioli, proprietario del pub Cantina Effendi, proprio non ci sta ad aggregarsi alla massa e decide di andare controcorrente organizzando un party alternativo, una mascherata ispirata al trash anni ’80 ’90 e accompagnata dalle canzoni più famose di questi anni.
È lui stesso a spiegare come questa festa provenga dai paesi anglosassoni e sia estranea alla nostra cultura, essendo una festa pagana molto lontanta dalle tradizioni cristiane del nostro Paese, per di più a volte accomunata al mondo dell'occulto e ai riti satanici: “Perché dovrei insegnare ai miei figli queste cose? Perché dovrei assecondare questa moda esterofila che va contro la nostra cultura e la nostra storia nazionale?”.
Per non dimenticare la storia del nostro territorio Matteo ha recuperato e condiviso un suo vecchio ricordo: il racconto del nonno che da piccolo gli parlava dello “Scimm e sciamm”, una festa che si svolgeva ad inizio secolo il giorno prima di tutti i Santi.
In questa notte gli spiriti dei morti vagavano per le strade del paese, così i bambini mettevano alle sette della sera delle zucche sulle loro finestre per invitare i cari defunti ad entrare, e per loro lasciavo sul tavolo latte e biscotti. Al mattino non trovare il cibo voleva dire che il defunto era entrato a trovarli e aveva consumato l’offerta. In quel giorno si andava poi al cimitero a trovare i propri avi.
Un modo per recuperare importanti tradizioni perdute al posto di un'usanza estranea quasi forzata che, vuoi la moda, vuoi la globalizzazione e il consumismo, sta entrando con prepotenza nelle nostre abitudini.
 

                                              

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