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Fiera di Sant'Egidio, recuperare la tradizione anche attraverso la riorganizzazione

Il percorso e la divisione per settori di Stefano Angelucci Marino

Redazione
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Si avvicina il 31 agosto, giorno della Fiera di Sant'Egidio. È uno degli appuntamenti più attesi delle Feste di Settembre, che porta a Lanciano ogni anno migliaia di visitatori, tra turisti e cittadini innamorati della tradizione. 

Stefano Angelucci Marino, direttore artistico del comitato organizzatore, ci spiega come è stato riorganizzato questo importante evento negli ultimi anni, con l'obiettivo di restituire alla Fiera un’identità tradizionale e un percorso ben riconoscibile.

Cosa stava succedendo alla Fiera di Sant’Egidio?
"La popolarità dell'evento stava mettendo in secondo piano il suo aspetto tradizionale. Espositori con prodotti di ogni genere, tutti insieme e senza un ordine logico. Negli ultimi due anni l’intenzione è stata quella di mettere fine ad una connotazione troppo disordinata. I prodotti artigianali e tradizionali rischiavano di essere fagocitati dai venditori di prodotti di tutt’altro genere. La mia ferma volontà è stata quella di dare un disegno merceologico alla Fiera di Sant’Egidio, che dividesse i prodotti in settori e che aiutasse i visitatori a trovare ciò che cercano."

Come è organizzato il percorso?
"Si parte dal cuore della città, da piazza Plebiscito, dove primeggiano le tipiche campanelle. Allontanandosi dalla piazza è possibile trovare l’artigianato artistico e via via tutto il resto."

E poi ci sono i Pezzi Unici…
"Sì, anche quest’anno, per il terzo anno, la Fiera di Sant’Egidio allarga i suoi confini: non solo il percorso del centro città ma anche un importante satellite in via Monte Maiella, dove con l’associazione Pezzi Unici di Roberto Pepe abbiamo dato vita a Lancianodipiù, la mostra di prodotti artigianali creati dagli artigiani dell’associazione. La zona di via Monte Maiella sarà allietata anche da diversi concerti che serviranno a ridare vita ad una zona purtroppo poco frequentata."

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