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Forest Oil: è il ritorno del progetto di estrazione e raffineria sul lago di Bomba?

Nuovo Senso Civico lancia l'allarme

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Un allarme dato proprio da Nuovo Senso Civico perché, dopo le tante battaglie e dopo la bocciatura del progetto di estrazione e raffineria sul lago di Bomba da parte del Consiglio di Stato della Magistratura, sembra che ci sia il tentativo di riportare avanti un nuovo provvedimento.

Pochi giorni fa, infatti, la presentazione al Ministero dell’Ambiente da parte della società CMI Energia SpA dell’istanza per avviare la procedura di valutazione di impatto ambientale per il Progetto di Sviluppo concessione “Colle Santo”.

“Il progetto è localizzato in Abruzzo – quanto riportato nell’avviso pubblico –  nei Comuni di Bomba, Archi, Roccascalegna, Torricella Peligna, Pennadomo, Villa Santa Maria, Atessa, Colledimezzo, Altino, Perano, Paglieta e prevede la messa in produzione del giacimento di gas naturale “Colle Santo” ubicato in Abruzzo, prov. di Chieti. Il piano di produzione prevede la costruzione di un gasdotto di circa 21 km., di una centrale di trattamento gas nell’area industriale del Comune di Paglieta su una estensione di circa 3 ettari, la messa in produzione dei pozzi esistenti Monte Pallano 1 e 2 ubicati in una postazione di estensione pari a circa 1 ettaro nel Comune di Bomba e la perforazione di ulteriori 2-3 pozzi di sviluppo a partire dalla medesima postazione”.

Ai comuni coinvolti è già arrivata la comunicazione per l’istanza di valutazione ed è a disposizione dei cittadini la documentazione inerente al progetto pervenuta dalla società con il termine ultimo del 22 agosto per la consultazione e la presentazione di eventuali osservazioni.  Come indicato nella nota diffusa dalle varie Amministrazioni, si annunciano già incontri con la cittadinanza e con tutti i membri delle associazioni ambientali per verificare in maniera più approfondita le condizioni.

“Com’è possibile che un progetto così universalmente osteggiato dalla popolazione locale e da poco bocciato da tutti gli organismi preposti (compresi TAR e Consiglio di Stato) venga ripresentato a poca distanza come se nulla fosse? – grida Nuovo Senso Civico –  Naturalmente abbiamo più di un dubbio sulla legittimità del nuovo procedimento che approfondiremo con tutti gli strumenti e gli esperti a nostra disposizione, ma qui vengono a maturazione tutti i  frutti velenosi della legge “Sblocca Italia” che abbiamo subito paventato come perfetto lasciapassare per perforazioni ed estrazioni diffuse su tutto il territorio nazionale”.

“Pretendiamo che la Regione Abruzzo – continua il movimento –  convochi subito un tavolo sull’argomento al quale siano invitati oltre a Provincia e Comuni anche tutti i portatori di interesse comprese le associazioni e le categorie nel quale presentare un piano dettagliato per bloccare sul nascere quest’ennesimo schiaffo alla dignità della nostra Regione”.

Si mette di nuovo in moto la macchina operativa per capire qualcosa di più, per verificare le condizioni e agire in modo da evitare che il progetto venga riproposto anche sotto mentite spoglie.

 

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