Hanno trascorso una giornata in campagna, alla riscoperta e salvaguardia delle colture di una volta, dei prodotti locali, del contatto con la natura e dell'agricoltura sostenibile di piccola scala, i soci e simpatizzanti Slow Food che hanno celebrato così lo Slow Food day, giornata festeggiata in 300 piazze italiane e dedicata quest’anno all’agricoltura famigliare. Il tema è lo stesso a cui la Fao ha dedicato il suo Anno Internazionale perché é ciò che più si avvicina al paradigma della produzione alimentare sostenibile.
La condotta Slow Food Lanciano ha passato la giornata di ieri in un agriturismo di Lanciano, dove ha potuto approfittare di momenti di formazione, come la scoperta delle erbe commestibili spontanee e la visita all’azienda, ai suoi orti, stalla, semenzai, e ancora nel granaio e nel pagliaio, vivido esempio quest’ultimo di bio architettura rurale sostenibile perfettamente integrata all’ambiente. A fare da Cicerone si è prestato Berardino Abbonizio, vero e proprio “intellettuale della terra”, che ha spiegato e illustrato le colture e i lavori di stagione, soffermandosi in particolare sul progetto del pagliaio, “pajare” in dialetto, la cui realizzazione è il risultato di conoscenze acquisite nei secoli e tramandate in via orale.
Non è mancato l’aspetto “mangereccio”. Si è potuto prendere parte a due momenti di vita dei campi con la "stozza", spuntino dei contadini a base di pane, olio, vino, salumi e formaggi, e la "rembrenna", colazione composta da pizza scima e frittate contadine. Con la farina di solina (particolare tipo di grano tenero) appena macinata è stato realizzato un piatto tipico della tradizione locale: le sagne a pezzi.

