Amarezza, ma anche tanta delusione nelle parole di Ivano Pizzi, atleta lancianese nella nazionale di paraciclismo, pluricampione mondiale e medaglia d’oro olimpico a Londra 2012, che ha collezionato numerosi successi sportivi insieme a suo fratello Luca, ma a cui è stata negata la partecipazione alle Paralimpiadi che si stanno tenendo proprio in questi giorni a Rio.
Una preparazione affrontata da tempo, con grandi sacrifici a cui però ha fatto seguito lo stop, in via cautelare, dopo un controllo del sangue eseguito poche ore prima della partenza per Rio e che avrebbe evidenziato alcuni valori considerati anomali dal comitato.
A lasciare amareggiato l’atleta frentano è stata l’impossibilità di replicare e di chiedere ulteriori spiegazioni per la mancata partenza “Sono riuscito a rialzarmi tante volte durante il mio percorso di vita, ma questa volta sono al collasso, sono profondamente deluso, è un duro colpo, una pugnalata alle spalle, non merito tutto questo. – il dispiacere dell’atleta lancianese – Senza nessuna possibilità di replica, dopo anni di sacrifici, tempo, soldi, rinunce. Umiliato e mandato a casa senza aver fatto nulla.”
Un fatto che segna profondamente il campione, vista tutta la preparazione e l’impegno che ogni giorno è necessario per affrontare una grande prova come quella che li vede protagonisti nelle competizioni. Con i dati precisi e il confronto delle analisi, Ivano Pizzi sottolinea come non ci sia abbastanza chiarezza sulle normative vigenti in tema di tutela della salute, in competizioni come questa.
“Ho intenzione di chiudere con il ciclismo ma noi tutti dobbiamo lottare per cambiare il sistema, per tutelare gli atleti e lo sport. Oggi è il mio turno domani può essere il vostro”.