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Lancianesità, musica e tradizione, si è conclusa così l'edizione 183 delle Feste di Settembre

Stefano Angelucci Marino chiude i cinque anni alla guida del Comitato Feste

Redazione
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LANCIANO – Nonostante qualche incertezza per l’ultima sera, anche questa edizione delle Feste di Settembre, la numero 183 è giunta alla conclusione. Una piazza gremita ha atteso il concerto di Peppe Servillo, Ambrogio Sparagna e la sua Orchestra Popolare italiana, oltre allo stupore di migliaia di spettatori per lo spettacolo pirotecnico finale. Un’edizione che da subito ha puntato a mantenere e valorizzare tradizioni e lancianesità, con un grande sforzo visto il budget ridotto rispetto agli anni precedenti. 

Ultima edizione per il presidente del Comitato Feste, Stefano Angelucci Marino che dopo cinque anni conclude l'incarico, nonostante le difficoltà resta la soddisfazione per avere unito tutti gli ingredienti che sono il simbolo del Settembre Lancianese, da quelli tipici, che ogni anno si ripetono, a quelli che sono stati una novità ma che hanno sempre tenuto lo sguardo fisso alle origini dei riti e delle tradizioni delle festività popolari.

“Le "Feste di Settembre", abbiamo sempre detto, sono tali se riescono a "tenere dentro" tutte le attività e le manifestazioni che le caratterizzano da sempre – commenta Stefano Angelucci Marino - Ho gestito (assieme a un nutrito gruppo di amici) le Feste per cinque anni, dal 2012 al 2016. Anni difficili, complicati, segnati da un crollo del budget a disposizione per i festeggiamenti. Un terzo rispetto al passato, un bilancio annuale ridotto a circa 100mila euro dai 250.000 euro degli anni d'oro”.

“In cinque anni – prosegue - la nostra prima preoccupazione è sempre stata quella di salvaguardare la Fiera di Sant’Egidio, il Dono, le Luminarie, i Fuochi pirotecnici, la Musica in piazza, la Banda e le Giostre. Si è trattato di tutelare e rilanciare l'identità stessa delle feste lancianesi, le nostre “Feste di Settembre”. Decidere di non "tagliare" non è stato semplice, mai. Spesso abbiamo letteralmente inventato soluzioni. Quattro fuochi pirotecnici di livello, una fornitura di luminarie che non ha eguali in Abruzzo, sette concerti bandistici, quattro serate di musica in piazza, la Fiera di Sant'Egidio, il Dono e un cartellone che parte il 29 agosto e chiude il 16 settembre. L'unicità delle feste lancianesi è questa, una macchina grande, complessa, costosa."

Fuochi pirotecnici, molti i cantanti che si sono alternati sul palco negli anni, la tradizione della banda, un percorso rinnovato per la festa di Sant'Egidio, il Dono arricchito dal gruppo Tradizione con i canti devozionali e la novità della Rievocazione Storica dell’arrivo delle corone per raccontare a tutti come è nata la nottata.

“Cinque anni alla guida delle Feste di Settembre sono tanti. – il saluto di Angelucci Marino –  Personalmente chiudo qui l'esperienza. Ringrazio tutti gli amici che in questi anni hanno lavorato con me per costruire le migliori Feste possibili. Abbiamo fatto un grande lavoro, apprezzatissimo e sotto gli occhi di tutti. Noi amiamo Lanciano, comunque e sempre. A chi succederà nella guida di questa splendida manifestazione auguro innanzitutto di saper guardare le Feste per quello che hanno sempre rappresentato, una tradizione di 183 anni di storia e, come consiglio più immediato, di essere in grado di intercettare nuove economie e nuove collaborazioni, in un contesto, quello di oggi, per niente facile”.

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