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Capitan Mammarella lascia la Virtus Lanciano

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LANCIANO - Era nell’aria da diversi giorni ma in fondo un po’ tutti, tifosi e non speravano che Carlo Mammarella, il capitano rossonero di mille battaglie, sposasse ancora la causa della Virtus Lanciano.

Ed invece oggi durante una conferenza stampa indetta un po’ a sorpresa dalla presidentessa Valentina Maio, è stato lo stesso Mammarella ad ufficializzare il suo addio alla Virtus e da Lanciano: “Domenica ero a casa quando mi è arrivata la chiamata della Pro Vercelli - ha esordito Mammarella - e per la prima volta nella mia carriera, ho cercato di mettere da parte i sentimenti e il cuore dando più importanza alla famiglia che al pallone, lasciare Lanciano e scegliere Vercelli è stata una decisione difficile, che non mi ha fatto dormire la notte, ma oggi è ancora tutto più difficile, perché devo salutare le persone a cui sono affezionato di più”.

A fare da eco alle parole del capitano è stata Valentina Maio: “Oggi mi trovo in una situazione particolarmente triste a livello personale ancor prima che da presidente, Carlo ha fatto la sua scelta e questa conferenza era doverosa per salutare un uomo ed un giocatore con cui abbiamo condiviso tanto in questi anni. Carlo è un pilastro di questa società, un capitano e un uomo importante”.

Già negli anni passati erano state tante ed allettanti le offerte economiche arrivate alla Virtus, ma Mammarella non aveva mai dato credito alle voci di calciomercato rimanendo fedele al progetto sportivo dei Maio, tuttavia in questo strano gennaio che vede la società di via De Crecchio al centro di un delicato processo di rifondazione anche il capitano ha preferito salutare e prendere altre strade, evidentemente migliori per lui.

Carlo Mammarella è stato uno dei primi acquisti della famiglia Maio. Arrivato in città nell’agosto del 2008 dopo le esperienze con Triestina, Ancona e Salernitana è passato alla recente storia del calcio frentano ottenendo con la Virtus nel giugno 2012 la storica promozione in serie B. Virtus di cui è diventato subito dopo capitano e bandiera, trascinandola con i suoi ormai celebri calci di punizione, a tre incredibili salvezze.

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