LANCIANO – Un cambio di prospettiva sulla realtà carceraria e una provocazione: le APAC e il carcere senza sbarre. 25 pannelli fotografici, storie di uomini, non di carcerati. Perché nelle APAC entrano solo le persone, i delitti restano fuori. Così ricorda la frase posta al di fuori delle Associazioni di Protezione e Assistenza ai Condannati in Brasile, a dichiarare che qui la preoccupazione è per l’essere umano, non per le sbarre, le uniformi, la reclusione.
Il gruppo trasversale degli organizzatori e sostenitori della mostra comprende i Csv di Chieti e Pescara, che promuovono e valorizzano il lavoro delle associazioni di volontariato nell’ambito carcerario, e numerose realtà operanti nel terzo settore, nella giustizia e nel mondo della cultura e grazie alla collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Lanciano insieme alla Curia Arcivescovile e La Direzione del Carcere Circondariale di Lanciano. L’intento è di porre l’attenzione sull’attuale situazione carceraria, portando come esempio la provocazione delle APAC brasiliane che attuano un sistema nuovo nel mondo della giustizia, dando vita a istituti di pena senza celle, senza polizia penitenziaria, senza armi, in cui sono gli stessi carcerati, chiamati recuperandi, a gestire la vita comune.
Questa esperienza dal sapore paradossale è raccontata nella mostra fotografica realizzata in occasione del “Meeting per l’Amicizia fra i popoli” del 2016, a cura di Javier Restán, Julián de la Morena, Fabrizio Pellicelli, Jacopo Sabatiello, in collaborazione con la Fondazione Avsi.
L’itinerario della mostra si snoderà in quattro tappe tra Abruzzo, Marche e Molise a partire dal 23 settembre fino al 16 novembre.
La mostra prende il nome dalla frase di un recuperando, José, che dopo essere riuscito ad evadere da tutte le prigioni nelle quali era stato recluso, ha fatto l'esperienza di una realtà carceraria diversa nella quale ha reagito in modo diverso. Il caso di José non è l’eccezione, considerando che il tasso di recidiva nelle APAC brasiliane è quattro volte inferiore agli istituti tradizionali (15% contro l’85%, fonte Ansa).
In Abruzzo 5 carceri su 8 sono sovraffollate. Sovraffollamento, inadeguatezza degli edifici, carenza di organico nel personale penitenziario, mancanza di fondi per il trattamento rieducativo e per il lavoro dei detenuti, sono le criticità note ormai da tempo. La Corte Europea dei Diritti Umani, con la sentenza Torreggiani, una decisione presa all’unanimità, già nel 2013 ha condannato l’Italia per la violazione dell’art. 3 della Convenzione Europea dei Diritti Umani (CEDU). Focalizzandoci sulla situazione a livello regionale, ben cinque carceri, sulle otto totali, sono in sovraffollamento (Chieti, Sulmona, Teramo, Pescara e Lanciano). Dai dati presentati a maggio 2017, elaborati dal Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) in collaborazione con l'Associazione Pianeta Carcere su dati ufficiali del D.a.p., in Abruzzo ci sarebbe un affollamento delle carceri del 109,58%.
LANCIANO 7-17 ottobre 2017 Auditorium Diocleziano
• 3 ottobre ore 20,30 al Teatro Fenaroli incontro con Germano D’Aurelio, in arte ‘Nduccio, da tempo vicino ai detenuti con la sua intensa e costante attività di volontariato.
• 7 ottobre ore 17,00 Auditorium Diocleziano incontro inaugurale
• 13 ottobre ore 15,30 Palazzo degli Studi Convegno di studio