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Dimissioni Luciano D'Amico da Tua Spa, Cisas: "avrebbe potuto fare di più per Lanciano e il suo comprensorio"

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LANCIANO - Apprendiamo con vivo dispiacere delle dimissioni del Prof. Luciano D’Amico dalla Presidenza di TUA SPA, persona dalle indubbie capacità professionali che  è riuscita a traghettare la non facile fusione delle tre aziende regionali di trasporto.

Non possiamo tuttavia tacere la considerazione che la gestione di tale operazione sia stata molto penalizzante per il territorio frentano e per la ex Sangritana, ridotta, da azienda centenaria, motore  di antico sviluppo per l’intero territorio del Sangro Aventino e, fino a pochi anni fa, anello di traino dell’economia del territorio frentano, a mera divisione ferroviaria, con uffici e funzioni svuotati, senza una guida certa e soprattutto senza un futuro certo.

Letteralmente allo sbando. Il Prof D’Amico avrebbe potuto fare di più.  Ha tagliato certamente i costi, ma a danno di parte della collettività e dei lavoratori. Ha razionalizzato gli acquisti, ma ci sono ancora tante piccole e medie aziende che aspettano da mesi i pagamenti delle loro prestazioni e che non assicurano più, proprio in virtù dei ritardati cronici tempi di pagamento, neanche la fornitura di piccoli servizi.

Ha certamente raggiunto l’obiettivo di armonizzare i contratti aziendali, ma non senza scendere a compromessi con le sigle sindacali sottoscrittrici, a discapito di sigle minori, come la CISAS Fisast, che dopo vent’anni di rappresentanza sindacale,  locale e nazionale e di difesa attiva dei territori e dei lavoratori, si è vista buttata fuori dal tavolo, in nome di un compromesso politically correct che proprio corretto e democratico nei confronti di tutti non è stato.

Ha certamente avviato programmi di investimento, ma non quelli infrastrutturali ferroviari, di cui necessita il territorio sangro-frentano. In particolare nulla ha avviato in termini di implementazione del trasporto passeggeri su ferro, in controtendenza a quanto in atto in tutti gli altri paesi dell’Unione Europea, che sviluppano i sistemi di trasporto in un’ottica di sostenibilità economica e ambientale.

La dismissione, inoltre, della tratta ferroviaria tra Caldari e Castel Frentano ha ulteriormente impoverito il patrimonio ferroviario ex Sangritana, evidenziando un certo tipo di disegno futuro.

Insomma il prof D’Amico, con le sue alte competenze, avrebbe potuto fare di più per Lanciano e il suo comprensorio. Cosi non è stato. Lascia invece con il sentore nell’aria che la Sangritana, vanto di un territorio per più di un secolo, sarà da qui a breve smantellata e ceduta a Trenitalia, con conseguente perdita di posti di lavoro, nel silenzio assoluto e forse con la complicità di una politica assente.

Ci chiediamo, infine, alla luce degli ultimi eventi, se tutte le azioni e le decisioni prese a partire dalla fusione delle tre aziende siano giuridicamente legittime. 

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