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Traffico di rifiuti e inquinamento ambientale, arresti a Chieti

Legambiente: Abruzzo una delle regioni più colpite dall’illegalità nel ciclo rifiuti

Redazione
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Abruzzo regione verde, ma anche una delle più colpite dall’illegalità dei rifiuti, un sistema complesso intorno al quale ruotano molteplici interessi.

È di pochi giorni fa la notizia del sequestro del depuratore di Chieti Scalo gestito dal Consorzio di Bonifica Centro al seguito di un’operazione condotta dal Corpo Forestale dello Stato e dopo l’inchiesta sul traffico di rifiuti proveniente dalla Basilicata.

Quattro arresti per traffico illecito di rifiuti, inquinamento ambientale, truffa ai danni dello Stato e abuso d'ufficio, questi i reati contestati con rifiuti liquidi, accettati con codici di accesso falsficati, anche da diverse regioni d'Itala, e in alcuni casi sversati nel fiume Pescara e quindi in mare.

Come commentato da Legambiente si tratta di arresti ottenuti anche grazie all’applicazione della nuova legge sugli ecoreati con l’introduzione dello specifico delitto di inquinamento ambientale, “Quelle di oggi sono le prime ordinanze di custodia cautelare emesse grazie all’introduzione di questo specifico delitto nel codice penale – ha dichiarato il direttore generale di Legambiente Stefano Ciafani -. E’ l’ennesima conferma dell’efficacia della legge sui delitti ambientali per reprimere e punire adeguatamente chi si macchia di crimini contro l’ambiente a danno di tutta la comunità. Questi primi arresti inoltre, anticipano di qualche giorno la prima sentenza della Corte di Cassazione sulla legge sugli ecoreati che dovrebbe essere pubblicata a breve. Si tratta di due nuovi tasselli fondamentali della piena applicazione di questa riforma di civiltà che il popolo inquinato e le imprese sane hanno aspettato per 21 lunghissimi anni".

Si parla infatti di Ecomafia, e dal dossier stilato da Legambiente per il 2016 proprio in merito ai reati accertati la nostra Regione spicca in quanto ad affari illeciti di questo tipo, tra tutte l’Abruzzo infatti è una di quelle più colpite dall’illegalità nel ciclo dei rifiuti, all’ottavo posto nella classifica, oltretutto con un trend in ulteriore crescita.

 “Anche in vista del nuovo piano regionale dei rifiuti, è necessario garantire la tracciabilità degli stessi, con il controllo dei flussi sia in entrata che in uscita – ha dichiarato Luzio Nelli, della segreteria regionale di Legambiente – nonché la sicurezza di tutti gli impianti. Vogliamo ringraziare quindi le Forze dell’ordine per l’attività di indagine e repressione del fenomeno che stanno portando avanti”.

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