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Accoglienza Immigrati: il Prefetto Antonio Corona ad Atessa nel corso della seduta del Consiglio Comunale

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ATESSA – si continua a parlare di accoglienza, di politiche di gestione e di convivenza dopo l’arrivo di un gruppo di immigrati nel centro cittadino,gli abitanti del comune si sono di fatto interrogati, con posizioni differenti, sulle azioni necessarie per gestire il fenomeno.

Continua a manifestare il proprio dissenso il gruppo Atessa agli Atessani che, già da diversi giorni, sta organizzando i presidi davanti alla struttura, un segno di protesta tangibile per chiedere che il centro di accoglienza venga chiuso. Dall’altra proseguono iniziative di solidarietà portate avanti da alcuni cittadini che hanno fatto visita al gruppo di immigrati consegnando loro anche beni e generi di vario tipo, che possano essere di utilità e infondere uno spirito di condivisione in una situazione come questa.

Dopo le perplessità espresse dall’Amministrazione Comunale e la lettera inviata dal sindaco Nicola Cicchitti, ieri mattina il Prefetto Antonio Corona ha partecipato alla seduta del Consiglio Comunale per spiegare i motivi e le condizioni di questa accoglienza.

L’arrivo degli immigrati è di fatto una necessità, gestita a seconda della disponibilità data dai territori. Non essendoci state le stesse possibilità in tutti i comuni della Provincia di Chieti, in questo momento risulta difficile distribuire in maniera armonica il numero dei migranti tenendo conto del rapporto di 2,5 per ogni 1000 abitante, motivo per il quale in alcune piccole realtà questo rapporto di fatto non risulta essere applicabile.

“Il problema se possono essere accolti o meno è una scelta politica, - le parole del Prefetto - che va al di là di quello che possa essere deciso in sede comunale. Una volta che le scelte vengono fatte a monte a noi sta invece cercare di gestire un fenomeno, e fare in modo che impatti in maniera adeguata sui territori, fare in modo che questo fenomeno non crei situazioni di criticità. Il nostro compito è anche quello di immaginare un percorso per queste persone, inclusivo, che le possano integrare nel futuro”.  

“Ho apprezzato molto i cittadini di Atessa che hanno dimostrato molta disponibilità all’accoglienza, - ha proseguito il Prefetto Antonio Corona - allo stesso modo non critico neanche coloro che hanno qualche resistenza perché, specialmente di fronte alle cose che non si conoscono, le resistenze ci sono, ma un conto è la resistenza, è legittima, un conto è il fatto che si pretenda di far passare quella che è la propria opinione a scapito di quello che pensano gli altri.”

Legittime le diverse posizioni ma le condizioni in questo momento sono queste, tutto il Consiglio Comunale della città si è espresso ragionando su quelle che sono le scelte di governo, non senza il disappunto di chi non ritiene giusto accettare delle decisioni già prese, ma anche di chi spiega come sarebbe stato necessario gestire il fenomeno in maniera diversa, evitando forse la paura tra i cittadini.

Quello che è emerso è che, nonostante il numero di profughi sia sceso perchè alcuni sono andati via spontaneamente dal centro di Atessa, ne arriveranno altri perché in questo momento la necessità di ospitarli c’è, visto il numero costante di arrivi in Italia.

La possibilità di impiegare i migranti in lavori socialmente utili è stata presa in considerazione dall’Amministrazione Comunale che sta provvedendo ad avviare il progetto, soluzione ampiamente condivisa dal Prefetto che ha sottolineato come questa possa essere un motivo per poter gestire l’accoglienza in maniera partecipata.

Ai cittadini che si sono espressi riguardo ad eventuali problemi per ciò che riguarda la sicurezza, il Prefetto ha spiegato come il controllo c’è ad Atessa così come anche nelle altre realtà del circondario in cui sono presenti i centri di accoglienza “Tuteleremo il diritto all’accoglienza di queste persone, ma non tollereremo da queste persone alcuna infrazione di quelle che sono le norme e le nostre leggi”.

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