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Emergenza cinghiali: dai sindaci del chietino l’ordinanza per l’abbattimento continuo e nelle zone di tutela faunistica

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Un vera e propria emergenza che negli ultimi tempi ha fatto accrescere la preoccupazione di molti cittadini alle prese con i cinghiali sempre più vicini alle proprie abitazioni, e ormai diventati ingestibili anche per i danni provocati a terreni agricoli e al raccolto.

Spesso infatti gli agricoltori hanno sollevato il problema richiedendo l’intervento del prefetto Antonio Corona, così come accaduto di recente quando, dopo l’incidente mortale avvenuto sulla Fondovalle Sangro, sempre a causa dell’attraversamento cinghiali, i sindaci del territorio si erano riuniti ad Altino per elaborare soluzioni da sottoporre alle autorità competenti, facendosi portavoce di una situazione divenuta molto difficile.

A rischio l’incolumità dei cittadini, visto il pericolo soprattutto nelle strade periferiche dove capita spesso di fare l’incontro con gruppi di animali responsabili di incidenti.

In questi giorni i sindaci si sono organizzati per procedere con azioni più incisive, come l’emissione dell’ordinanza per pubblica incolumità di Cattura e Abbattimento cinghiali continuo tutti i giorni della settimana, con decorrenza fino al 31 dicembre 2017 anche nei territori che sono di tutela faunistica, ripopolamento o zone parco. Sempre nell’ordinanza si legge che le operazioni di cattura e abbattimento continuo sono affidate alla Polizia Provinciale di Chieti e al Corpo Forestale dello Stato che ne garantirà l'esecuzione immediata con gli strumenti previsti dalla normativa, con il ricorso agli A.T.C. e alle idonee figure per operare nella massima sicurezza.

L’Ordinanza inviata al Prefetto è la risposta dei sindaci in una situazione di particolare difficolta, una decisione quella di “sparare al cinghiale” tutti i giorni che esprime l’urgenza nella risoluzione di un problema considerando che, come espresso dai sindaci in diverse occasioni, attualmente non ci sono attività che possano essere efficaci nel controllo degli animali, soprattutto nei pressi dei centri abitati.

Senza dubbio una decisione che potrebbe creare qualche problema o perplessità anche da parte delle associazioni di caccia. I primi Comuni che hanno scelto di aderire sono quelli di Altino, Gessopalena, Lama Dei Peligni, Torricella Peligna, Colledimacine, Taranta Peligna, Lettopalena Palena, Civitella Messere Raimondo, Bomba, Fara San Martino, Sant’Eusanio Del Sangro, Palombaro, Archi, Casoli, Colledimezzo , Roccascalegna, Fossacesia, Atessa, Roio del Sangro, Santa Maria Imbaro, Castelfrentano e Perano, ma si sta allungando la lista dei comuni del chietino, tra la zona interna e quella costiera, che hanno scelto così di appoggiare il provvedimento.

 

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