PAGLIETA – Una sala gremita di cittadini, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni ieri sera a Paglieta nel corso dell’assemblea pubblica per affrontare con una certa urgenza quello di fatto sembrerebbe essere proprio il ritorno del progetto della Forest Oil, già battuto e in ritirata da una sentenza emessa dal Consiglio della Magistratura di Chieti un anno fa, ma che oggi punta di nuovo alla messa in produzione dei giacimenti di gas naturale a Bomba ed alla realizzazione della centrale di trattamento nel Comune di Paglieta. Un gasdotto di 21 km, un percorso di estrazione con perforazioni che attraversano molti dei comuni del territorio prima di arrivare alla centrale nella zona industriale di Paglieta.
È proprio il sindaco Nicola Scaricaciottoli, carte alla mano, ad illustrare passo dopo passo la documentazione resa pubblica sul sito del Ministero dell’Ambiente, dopo che la società CMI Energia Spa ha avviato l’istanza di valutazione ambientale, un’assemblea che è d’obbligo per capire e per confrontarsi sulle azioni da intraprendere.
Diversi sono i problemi che emergono e che preoccupano, non basta quello che è già accaduto in precedenza, ora si è costretti a combattere una battaglia da capo ricominciando con i comuni coinvolti e con le associazioni, non senza una certa delusione nei confronti di chi avrebbe potuto evitare nuovamente tutto questo.
È lo stesso Alessandro Lanci per Nuovo Senso Civico a sottolineare come le emissioni in atmosfera siano più pesanti di quelli di Ombrina e che la Regione Abruzzo in questa vicenda abbia una grossa responsabilità perché è inaccettabile che, dopo tutte le battaglie fatte, e dopo la scelta di portare avanti una politica ben precisa di tutela dell’ambiente a partire da Ombrina, ci si possa trovare a discutere ancora di un progetto di questo tipo.
Molte le valutazioni sul progetto in termini di fattibilità, così come di incidenza sui terreni agricoli, ma si continua a perseverare nella realizzazione “Dobbiamo guardare da un’altra parte, perché le sfide del nostro territorio stanno da un’altra parte – il commento di Luzio Nelli della Segreteria Regionale Legambiente – è strategico questo gas? Per niente!”. Il responsabile regionale spiega infatti come sarebbe minima la quantità di gas estraibile, una strategia fallimentare per le risorse effettivamente ricavabili a fronte di un progetto di così grande portata, non si può parlare di energie rinnovabili in Val di Sangro e contemporaneamente tornare a parlare di raffinerie.
Presenti il Comitato dei cittadini di Bomba e il sindaco, protagonisti della battaglia contro la Forest Oil, così come i Sindaci di Villa Santa Maria, Colledimezzo, Atessa, istituzioni e altre forze politiche del territorio, ma soprattutto tanti cittadini preoccupati per quanto avverrà, una mobilitazione che parte proprio dai comuni e dalle associazioni.
Il 19 luglio la convocazione dei Sindaci in Regione all’Aquila per discutere ancora del progetto, ma la scadenza per la presentazione delle osservazioni è fissata al 29 agosto, entro questa data come ha ribadito anche Augusto De Sanctis Responsabile del Forum dei Movimenti per l’acqua, bisognerà lavorare ai punti che la società CMI Energi Spa, dopo poco tempo, ha riportato sul tavolo con questo nuovo progetto, elementi che mettono in allarme su diversi fronti.