LANCIANO - Investimenti per 10 milioni di euro e Dea di I livello, sempre guardando nella prospettiva del nuovo ospedale: queste le garanzie messe in campo questa mattina dall’assessore regionale alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, nel corso di un incontro con gli operatori dell’ospedale di Lanciano. Tema della giornata il ruolo del Renzetti nell’ambito delle azioni previste nel nuovo piano operativo, e più in generale nei documenti di programmazione della regione. Un aspetto, quest’ultimo, su cui l’assessore ha insistito a lungo.
“È sulla capacità di programmare che si gioca la forza del sistema sanitario regionale - ha messo in evidenza Paolucci - se vogliamo mettere al centro utente e operatore, e dare più qualità riducendo il rischio clinico. Ed è quello che stiamo facendo, rendendo coerenti le azioni con altri elementi di cui tener conto, come la necessità di concentrare la casistica per elevare sicurezza e livello qualitativo delle prestazioni, il numero di abitanti, il rispetto dei percorsi tempo-dipendenti, strutture inadeguate da sottoporre a interventi di riqualificazione”.
Proprio questi i criteri che hanno ispirato le scelte contenute nel nuovo Piano sanitario, che sarà al vaglio del tavolo interministeriale il prossimo 19 aprile, insieme con il documento di riordino della rete ospedaliera, che in particolare richiama l’attenzione del mondo sanitario abruzzese.
“La nostra sfida è creare equilibrio tra la necessità di investire e riqualificare il sistema e il rispetto dei parametri cui dobbiamo attenerci - ha aggiunto Paolucci -. In questa logica si collocano le scelte che riguardano anche il Renzetti sul quale sono in corso investimenti importanti: 5,8 milioni di euro per l’area materno-infantile, 1,5 milioni per la cardiologia, 1,4 per la chirurgia e un milione per la bonifica dell’amianto”.
Ma l’investimento per eccellenza resta la realizzazione del nuovo ospedale di Lanciano, il cui iter è stato meglio precisato: “l’accordo di programma si era impigliato su quella che gli organismi ministeriali hanno ritenuto una valutazione fuori mercato, per eccesso, delle aree da dismettere su cui insistono i vecchi presidi - ha chiarito l’assessore - , un passaggio che poneva problemi di sostenibilità finanziaria alla realizzazione dei cinque nuovi ospedali. Ora abbiamo fatto un passo avanti, poiché la Regione Abruzzo ha scelto di tornare a investire risorse proprie per la sanità, sbloccando di fatto l’impasse. Significa che saremo a colmare, con fondi nostri, il margine di plusvalenza delle aree da sdemanializzare, mettendo in equilibrio finanziario l’intera operazione”.
C’è speranza, dunque, che la costruzione di un nuovo presidio possa tornare a essere un obiettivo di medio-lungo periodo, mentre più a breve termine resta il programma di riqualificazione dell’assistenza anche grazie al potenziamento della medicina territoriale con l’apertura di nuovi ospedali di comunità, unità di cure primarie e case della salute.