LANCIANO - “L’unico modo per aiutare davvero i lavoratori è analizzare le postazioni caso per caso e trovare così le soluzioni migliori, non fare proclami o accuse inutili che non portano da nessuna parte”. Così i rappresentanti di Fim-Cisl intervengono sulla questione Sevel che tiene banco ormai da settimane e dicono la loro sulle condizioni di lavoro, sui termini del contratto e colgono l’occasione per rispondere a distanza alla Fiom.
“Con il metodo WCM (World Class Manufacturing), tutti i lavoratori quest’anno prenderanno un premio efficienza medio di 768 euro - commenta il segretario interregionale Fim-Cisl Abruzzo Molise, Domenico Bologna - ed il nostro obiettivo è aumentarlo di anno in anno, cercando di guadagnare punti su sicurezza, energia, personale ed assenteismo: a differenza del passato ora dobbiamo lavorare tutti insieme, nella stessa direzione, per raggiungere lo stesso obiettivo”.
Si pongono in polemica, quindi, con quanto affermato nelle scorse settimane dalla Fiom e smentiscono, dati alla mano, le preoccupazioni esposte dal sindacato di Landini su carichi di lavoro e malattie. “Grazie alle migliorie apportate nelle postazioni - spiega il coordinatore Fim-Cisl per Sevel e membro della commissione su organizzazione sistemi di produzione, Amedeo Nanni - è aumentato il ritmo con cui ci lavora, ma non il lavoro. E per quanto riguarda il capitolo malattie professionali, nel 2015, le denunce all’INAIL sono state 34, di cui 30 sono state rigettate e 4 ancora in fase di valutazione. Noi lavoriamo tanto e bene e non saranno di certo le polemiche ad aiutarci, ma un lavoro serio fatto in azienda”.
Esistono due modi di intendere il sindacato: - commenta Giovanni Zinni, Fim-Cisl - fare scioperi senza risolvere nulla, o stare tra i lavoratori, analizzare caso per caso e trovare le soluzioni. Con la propaganda non si va da nessuna parte”.