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L’elettrodotto Villanova-Gissi è ufficialmente entrato in esercizio?

A guardare il reportage fotografico del Forum H2O, con cavi mancanti e penzoloni, c'è qualcosa che non torna.

Redazione
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E’ entrato in esercizio domenica 31 gennaio scorso il controverso elettrodotto Villanova-Gissi. Mentre la giovane mamma attivista Silvia Ferrante si preparava alla prima udienza relativa alle 24 citazioni in giudizio da parte del colosso Terna, l’imponente elettrodotto entrava in funzione.

La struttura è lunga circa 70 km e modifica l’esistente elettrodotto in doppia terna “Villanova-Gissi”.

Secondo Terna, l’Abruzzo, una delle regioni con il maggior deficit elettrico con una differenza del 31,1% tra energia richiesta e quella prodotta, attraverso quest’opera, osteggiata però dai cittadini, punta a soddisfare gran parte della carenza infrastrutturale di natura elettrica considerata la causa di notevoli limitazioni all’esercizio e di un elevato rischio di condizioni di black out.

A sentire Terna, l’elettrodotto contribuirà a garantire la sicurezza del sistema elettrico dell’area, con ritorni sia in termini di efficienza, sia di risparmi per le famiglie e le imprese, grazie alla riduzione di perdite di rete, al miglioramento della sicurezza e della continuità del servizio elettrico dell’area. L’elettrodotto inoltre renderà più affidabile e economica la gestione e la manutenzione della dorsale adriatica; incrementerà la capacità di trasporto per oltre 300 MW di energia, incrementerà il trasporto della produzione da fonte rinnovabile  di 700 MW e ridurrà le emissioni di CO2 per circa 165 kt/anno.

Ma a guardare le foto postate sul web (ed a margine dell'articolo) da alcuni attivisti, la realtà sembrerebbe ben diversa. Cavi mancanti, a penzoloni, non tesi e ancora operai a lavoro sui tralicci. Un reportage fotografico con 216 foto che testimonierebbe come l’elettrodotto non sia ancora entrato in esercizio, inviato dal Forum H2O all’Authority dell’energia per andare a fondo sulla vicenda.

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