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Val di Sangro. Proficuo incontro ad Atessa contro inceneritore

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Martedi 19 gennaio ad Atessa (Ch) si è tenuto l'incontro pubblico contro la costruzione dell' inceneritore in Val di Sangro. Organizzato dall'ANPI Atessa, dal Circolo Pd Atessa, da Sel Lanciano - Val di Sangro e dal Partito Socialista Italiano Sez. Atessa, ha visto la partecipazione del Sottosegretario Regionale con delega all'ambiente Mario Mazzocca alla sua 112esima assemblea pubblica su territorio. Presente anche il Comitato "NO - inceneritore in Val di Sangro".

"E' stata una riunione proficua"  - sottolinea Mazzocca -  "Chi ci segue sa che l'idea di sviluppo sostenibile per la nostra regione è soprattutto finalizzata alla generazione di un'economia circolare, una svolta che dobbiamo imprimere al tema della produzione dei rifiuti e che va in una direzione opposta rispetto a quella del progetto. L'immagine di Abruzzo regione verde d'Europa viene spesso intaccata da emergenze ambientali puntuali, datate decenni, sulle quali la politica poteva e doveva intervenire da tempo. Noi ci stiamo provando con la massima perseveranza nella consapevolezza  che questo è un obbligo morale, politico e istituzionale". 

Il progetto in questione, inerente la realizzazione di un impianto per la "Generazione e recupero di energia da combustibili alternativi", è stato proposto dalla Camillo Marcantonio sas e depositato in Regione il 25 agosto 2015:  toccherà Lanciano con la contrada Colle Campitelli e parte del Comune di Sant’Eusanio del Sangro in località Brecciaio, non molto lontano dai siti SIC del lago di Serranella e del bosco di Mozzagrogna a pochi metri dalla riserva regionale WWF. L'impianto ("pirogassificatore") tratterà 33mila tonnellate annue di rifiuti di tutti i tipi per trasformarli in gas, olio e carbone, combustibili poi bruciati per alimentare 24 ore su 24 una turbina per produzione di energia elettrica. 

Come spiega il Comitato No Inceneritore: "Verranno danneggiati la qualità dell'aria, l'ambiente, il turismo e l'agricoltura", mentre con la semplice raccolta differenziata sarebbe possibile ridurre al 30% la parte residuale dei rifiuti da destinare alla discarica.

 

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