Esattamente un anno fa si spegneva Lorenzo Costantini, senza riuscire a segnare quel goal che tutti aspettavano, il suo goal più importante contro una rara forma di leucemia scoperta mentre giocava nelle giovanili della Virtus e contro cui nulla hanno potuto speranza, forza di volontà , affetto e solidarietà .
Sì, perché Lorenzo lo ricorderemo proprio per questo. Per la grande, immensa solidarietà che in pochi mesi è riuscito a scatenare. Per l’affetto naturale che tutti, dal calciatore noto all’uomo della strada con pochi spicci da mettere in uno dei tanti salvadanai sparsi per la città , hanno provato nei suoi confronti. Una storia triste, ma carica di speranza e di tutti quei valori che a volte, al giorno d’oggi, vengono persi un po’ di vista.
Una famiglia unita e pronta a tutto pure di riuscire a portare Lorenzo a Philadelphia a tentare quella cura sperimentale. Amici come veri e propri angeli che hanno speso un’intera estate tra serate di beneficenza, aste, banchetti con salvadanai, quasi dimenticando le giornate spensierate al mare. Perché se non poteva Lorenzo, non poteva nessuno.
E nel giorno dei funerali, il 20 novembre 2014, ancora una volta, ci si è stretti intorno a Lorenzo ed alla sua famiglia per dimostrare come quella gara di solidarietà che in poco tempo era riuscita a mettere insieme i fatidici 600mila dollari per volare in USA, non era a causa di una moda, ma bensì frutto di un affetto sincero e della speranza di poter vedere un lieto fine ed un bellissimo goal, anche negli ultimi minuti di recupero.
Purtroppo quel goal non c’è stato, ma il ricordo di Lorenzo e di ciò che è riuscito a tirare fuori da ognuno di noi difficilmente svanirà .