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L’appello di Marongiu a Valente: “non regaliamo le nostre divisioni al centrodestra, andiamo uniti”

Il PD riconferma con forza la candidatura di Mario Pupillo, ma si dice disposto a ricorrere alle primarie per trovare l’unità.

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LANCIANO - “Andiamo uniti, non regaliamo le nostre divisioni al centrodestra”. E’ un vero e proprio appello quello che il segretario cittadino PD Leo Marongiu lancia al vicesindaco Pino Valente, in vista delle amministrative 2016, dopo voci e polemiche che si sono rincorse nei giorni scorsi.

Ci tiene a fare chiarezza Marongiu su quanto detto nei giorni scorsi, in merito ad elezioni e primarie. “Il PD riconferma Mario Pupillo come candidato sindaco per la città di Lanciano. - afferma con certezza il segretario - Solo il sindaco uscente, protagonista del cambiamento della città e forza aggregante, può essere la nostra scelta naturale, ma il PD è solo una forza della coalizione di centrosinistra e non vogliamo essere arroccati sulle nostre posizioni senza possibilità di apertura”.

Per questo motivo, nonostante la totale fiducia nei confronti di Pupillo, il PD è aperto ad un confronto attraverso lo strumento delle primarie, così come auspicato dal giovane consigliere Angelo Laccisaglia. “Il vicesindaco Valente è una parte importantissima della nostra maggioranza - prosegue Marongiu - e dopo quattro anni di governo, vogliamo restare uniti. Per questo rilanciamo la sfida, - dice ancora il giovane segretario PD - se legittimamente dovessero esserci altre ambizioni politiche, e personali, siamo disposti a fare le primarie, ma troviamo un accordo per ritrovare l’unità che 4 anni fa ci ha permesso di andare al governo”.

E l’appello non è rivolto solo a Progetto Lanciano, ma a tutte le forze politiche che si riconoscono nel centrosinistra e che vogliono far parte di questa coalizione e condividerne idee e progettualità. 
I tempi per sciogliere questi nodi? “La settimana prossima abbiamo convocato un tavolo politico con Pino Valente - commenta ancora Marongiu - in cui mettere sul piatto progetti e decisioni. Qualora non dovesse andare come ci aspettiamo, si creerebbe senza dubbio un problema di coerenza politica, ma non mi piace mettere il carro davanti ai buoi”.

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