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Le due facce dell'incontro tra il coordinamento No Ombrina ed il presidente D'Alfonso

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Si è tenuto sabato scorso, 27 giugno, il primo incontro ufficiale tra il comitato No Ombrina ed il presidente della regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, dopo la grande manifestazione dello scorso 23 maggio a Lanciano e le ripetute sollecitazioni degli ambientalisti nei confronti del governatore.

E l’incontro, tenutosi a Pescara, a sentire i partecipanti, sembra avere due facce.

Quella della regione Abruzzo, che promette di aprire un tavolo permanente coordinato dall'assessore Mario Mazzocca per prevalere in sede di giustizia amministrativa.
“Inoltre lavorerò - ha affermato il presidente D’Alfonso - già da oggi alla realizzazione di un'iniziativa con i presidenti delle regioni minacciate da progetti di escavazione petrolifera per ragionare insieme su questo tema. Infine, creeremo di concerto con il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti l'ampliamento marino del Parco della costa teatina, sul quale ho già avuto il consenso del Presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci. Lavoriamo insieme - ha concluso D’Alfonso - invitando il Coordinamento alla collaborazione - affinché resti intangibile la bellezza dei luoghi che Dio ci ha donato”.

Ma al coordinamento No Ombrina le promesse non bastano. Seppur ritenute utili, restano ancora parole e, come hanno sottolineato i responsabili del comitato, restano nell’ambito giuridico mentre la richiesta comune è stata quella di un deciso intervento politico che superi ogni ostacolo di natura tecnica. Ed il “silenzio tombale” dopo oltre un mese dal 23 maggio, viene ancora considerato irrispettoso per tutti i manifestanti.

“Luciano D'Alfonso - hanno concluso dal coordinamento No Ombrina - sembra aver capito che su questa vicenda si gioca gran parte del suo futuro politico ed elettorale e che non gli daremo più tregua perché anche noi come lui, seppur con diversi meccanismi, siamo stati investiti da centinaia di migliaia di persone di un compito che andremo a svolgere senza indugi fino alla soluzione definitiva”.

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