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No Ombrina: ad un mese dalla manifestazione, i politici locali tornano a farsi sentire

Progetto Lanciano invita la regione Abruzzo a fare di più per impedire la deriva petrolifera dell'Adriatico.

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LANCIANO - Ad un mese dalla grande manifestazione No Ombrina che ha invaso pacificamente Lanciano, il movimento civico Progetto Lanciano torna a dire un forte e secco “no” alla petrolizzazione della Costa dei Trabocchi e ribadisce la propria contrarietà a questo progetto.

“Sono trascorsi poco più di trenta giorni dal 23 maggio, il giorno del corteo che ha attraversato le strade della nostra città, - ha dichiarato il coordinatore di Progetto Lanciano, Pino Valente - e la nostra voglia di combattere e dire no ad un progetto che riteniamo sbagliato cresce. Determinati a combattere una battaglia per garantire un futuro ecosostenibile alla nostra regione”.

”Abbiamo apprezzato la presa di posizione della regione Abruzzo - ha proseguito Valente - che ha intrapreso la strada dei ricorsi per provare a fermare questa deriva petrolifera che rischia di compromettere il modello di sviluppo immaginato per la nostra costa e per il nostro territorio.
Ma non basta. E' necessario - ha sottolineato il vicesindaco - che alla via delle carte bollate si aggiunga la via politica. Visto che il fronte delle regioni contrarie è ampio si crei subito un coordinamento dei parlamentari e dei rappresentanti della regione per far capire al governo che su questo argomento c'è una contrarietà pressoché totale da parte delle popolazioni interessate da questo programma di trivellazioni”.

Proporremo al nostro consiglio comunale un ordine del giorno - hanno concluso i consiglieri Giacinto Verna e Michele Ucci - per sensibilizzare regione Abruzzo ed i parlamentari abruzzesi affinché si segua anche la via politica per fermare questa deriva petrolifera. Concludiamo ringraziando le associazioni ambientaliste e non che stanno portando avanti con grande determinazione una battaglia forte e determinata per far sentire forte la voce di dissenso del popolo abruzzese”.

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