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Sasi: il presidente Scutti rinviato a giudizio

Il Comitato Acqua Bene Comune chiede le dimissioni di tutto il cda

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LANCIANO - Sono stati rinviati a giudizio ieri mattina, dal gip del tribunale di Lanciano Francesco Marino, il presidente della Sasi Domenico Scutti, l’ex presidente Vincenzo Palmerio e l’ex consigliere Giuseppe Di Vito, imputati per false comunicazioni sociali in concorso.

I tre, secondo l’accusa, in occasione dell’approvazione del bilancio 2010, avrebbero omesso informazioni sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società che devono essere comunicate per legge.

In particolare, le false comunicazioni riguarderebbero “l’incremento tariffario, ossia della bolletta, per l’adeguamento Istat per gli anni 2008-2010 deliberato nel 2008 in modo illegittimo, perché di competenza dell’assemblea dell’Ato e per non aver messo nel bilancio 2010 un fondo rischi della parte di incremento tariffario pari a 2.424.000 euro. Avrebbero omesso anche la svalutazione di crediti verso l’utenza perché non più esigibili per 2.821.000 euro”.

Per quanto riguarda il bilancio 2009 sono, invece, stati prosciolti l’ex presidente Gaetano Pedullà, l’ex vicepresidente Camillo La Barba e i consiglieri Vincenzo Palmerio e Giuseppe Masciulli.

Puntuale è arrivata una risposta dal Comitato Acqua Bene Comune di Lanciano.

“La notizia del rinvio a giudizio del presidente Scutti e di due ex consiglieri di amministrazione della Sasi - si legge in una nota del comitato - al netto della “presunzione d’innocenza”, avvalora e rafforza sempre più le richieste di un netto cambio di rotta per la Sasi e per la gestione dell’acqua in provincia di Chieti, portate avanti in questi anni dal Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua Pubblica e dai Comitati Acqua Bene Comune locali. Sin dalla prima assemblea riunitasi per votare il rinnovo del consiglio di amministrazione, abbiamo chiesto ai sindaci di non interessarsi soltanto alla loro rappresentanza politica in CdA, ma di mettere al centro il “bene comune” e la sua tutela”.

“Mentre i cittadini e le cittadine della provincia di Chieti soffrono ogni estate (e non solo) una sempre più cronica mancanza d'acqua nelle case (le conseguenze delle recenti perturbazioni meteo, con addirittura quattro rotture in successione nel lancianese - si legge ancora nella nota - dimostrano una volta di più, in maniera incontrovertibile, l’urgenza di porre mano alle reti idriche)  - i sindaci di PD, PDL e UDC hanno svolto tre assemblee della SASI,  interessandosi unicamente della spartizione delle poltrone nel nuovo CdA, arrivando a riconfermare la propria fiducia in Domenico Scutti, sulla cui gestione già varie indagini della magistratura erano in corso e che adesso – dopo questo rinvio a giudizio – finirà direttamente in un’aula di tribunale”.

Il Comitato Acqua Bene di Lanciano conclude chiedendo una gestione chiara, limpida e trasparente, proprio come l’acqua, e rivolgendosi ai sindaci dice “rimuovete questo consiglio di amministrazione, su cui gli avvisi di garanzia di questi giorni pesano come macigni. Date avvio ad un netto cambio di rotta e scegliete le migliori professionalità
possibili, lontane da interessi particolari e di partito. Persone che tutelino i cittadini e le cittadine, che perseguano il rispetto dei referendum del giugno 2011 e diano compimento alla fusione ISI-SASI, eliminando anche quest’ulteriore clamorosa situazione, già ampiamente censurata dalla Regione e non è in linea con la normativa nazionale”.

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