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CasaPound ‘chiude’ l'assessorato alle Politiche Sociali per protesta

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LANCIANO - Simbolico atto di protesta da parte del movimento CasaPound Italia nei confronti dell’assessorato alle Politiche Sociali di Lanciano: nella notte ‘sigilli’ con nastro bianco e rosso sono stati apposti alla porta degli uffici dell’organo, per protestare contro la linea di gestione dei servizi sociali ad opera dell’assessore Dora Anna Bendotti ‘Il nostro atto – afferma il responsabile lancianese CasaPound Nico Barone in una nota - vuole segnalare una situazione che è difficile non definire come ‘malagestione’ di un organo esecutivo di fondamentale importanza, specie in questo difficile momento di crisi. Negli ultimi anni, l’assessorato ha praticato una politica di tagli che hanno duramente colpito i servizi sociali erogati ai lancianesi. Tra i casi più eclatanti, la soppressione delle borse lavoro comunali per malati psichiatrici, per le quali nonostante i proclami a distanza di un anno non sono stati trovati nuovi beneficiari, dopo che i precedenti erano stati esclusi dal servizio senza certificare il loro recupero e la fine del loro percorso e senza che ci si sia adoperati fattivamente per reinserirli nella società, la chiusura dell’InformaGiovani, prestigioso servizio di consulenza dei giovani per l’ingresso nel mondo del lavoro, smantellato a dispetto dei riconoscimenti ricevuti a livello nazionale, la mancata attivazione del centro di informazione pubblica europea 'Europe Direct', gli ingenti tagli che hanno ridimensionato il centro anziani e molto altro.

“E ancora – prosegue Barone – ci sembra che incredibile che a fronte di tanti tagli, si sia scelto di acquistare il software ‘Garcia’ per la raccolta e la gestione dei dati dei cittadini, sicuramente valido ma dal costo di svariate migliaia di euro, invece di vagliare altre possibilità, quali il ricorso ad analoghi software gratuiti ‘open source’. Infine - conclude Barone- chi millanta di gestire il suo assessorato con la premura di un padre di famiglia, si ritrova a licenziare personale, sopprimere sportelli e ridimensionare servizi.
A fronte di tanti e tali esempi di manifesta malagestione, riteniamo che per il bene della città l’assessore Bendotti dovrebbe valutare di fare un passo indietro, lasciando ad altri un compito tanto delicato quale la gestione delle politiche sociali del nostro Comune”.

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