Vincenzo Papaleo, 72 anni di Catanzaro, aveva subito un intervento alla prostata al Renzetti nel 2008. Due anni dopo il decesso, al policlinico di Catanzaro, per una peritonite con infezione. Durante l'autopsia, nell'addome dell'uomo venne rinvenuta una garza, che fu ricondotta all'intervento avvenuto nell'ospedale frentano.
Nel 2012 sette medici dell'equipe urologica del Renzetti furono rinviati a giudizio con l'accusa di omicidio colposo. Ieri il giudice di Lanciano Francesco Marino si è espresso assolvendo i medici perché "il fatto non sussiste". La motivazione è data dal fatto che il tipo di garza ritrovato nell'addome dell'uomo non è compatibile con quelli utilizzati normalmente al Renzetti e, inoltre, è stato giudicato impossibile il passaggio della garza dal peritoneo fino all'addome.