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Ombrina mare, "inquinanti trasportati sulla costa in particolari condizioni climatiche"

Il WWF Abruzzo chiede a D'Alfonso un argine alla petrolizzazione

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«Inquinanti trasportati sulla costa, fino a una distanza di qualche chilometro nell'interno, modificando in maniera importante la qualità dell'aria, nei casi di venti verso costa o di inversione termica nei bassi strati». Questi gli effetti di Ombrina mare sul territorio abruzzese, in caso di condizioni meteorologiche particolari, secondo la ricercatrice Loredana Pompilio che nei giorni scorsi ha partecipato alla conferenza stampa convocata dal WWF Abruzzo insieme a Francesco Stoppa, entrambi del Dipartimento di Scienze Psicologiche, Umanistiche e del Territorio dell'Università D'Annunzio.

Loredana Pompilio ha evidenziato le criticità presenti nello studio della Medoilgas, ritenendo che «l'approccio alla simulazione della dispersione degli inquinanti atmosferici e alla conseguente degradazione della qualità dell'aria nelle aree limitrofe all'impianto non ha validità scientifica e non risponde a caratteri di obiettività ed accuratezza dell'analisi». Secondo la ricercatrice, la Medoilgas ha proposto un modello di dispersione degli inquinanti sulla base di un input di dati meteorologici su scala annuale, ma l’annualità presa in considerazione non risulta essere rappresentativa delle condizioni climatiche tipiche del territorio d’interesse, senza contare che non contempla i cambiamenti locali e stagionali.

Al fine di dimostrare che la situazione è decisamente più critica di quel che si è creduto finora, la Pompilio ha portato avanti un contro-studio analizzando anche «dati meteo-climatici derivati da misure reali e simulate: il risultato che si ottiene circa la dispersione della nube di inquinanti è completamente diverso».

Dubbi ulteriori sono quelli espressi dal professor Francesco Stoppa, il quale ha posto l’attenzione sull’approccio al fenomeno di induzione o generazione di terremoti collegati a operazioni petrolifere, tema questo che attualmente fa riflettere la comunità scientifica non solo italiana.

Fino al prossimo 29 luglio sarà possibile presentare osservazioni alla procedura di Autorizzazione Integrata Ambientale avviata dalla Medoilgas Italia S.p.A. sull'istanza di concessione di estrazione idrocarburi liquidi e gassosi del giacimento a largo della costa teatina. Proprio per questo Dante Caserta, consigliere nazionale del WWF, ha invitato il presidente Luciano D’Alfonso a prendere provvedimenti immediati: «la Regione deve avere le migliori risorse disponibili per rispondere adeguatamente alle tantissime istanze di ricerca di idrocarburi. Deve dotarsi di una task-force multidisciplinare capace di affrontare il tema in ogni aspetto. La Regione deve mettere a frutto e potenziare il lavoro di studiosi, comitati ed associazioni se vuole effettivamente porre un argine alla petrolizzazione dell'Abruzzo».

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