Partecipa a Lanciano News

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

50 anni Itis, un convegno per parlare di istruzione e formazione

Condividi su:

Venerdì 30 maggio, presso il Palazzo degli Studi a Lanciano, si è tenuto il convegno dal titolo “L’istruzione tecnico-professionale e i suoi legami con il territorio: scenari futuri”, che ha concluso i festeggiamenti per i 50 anni dell’Istituto Tecnico Industriale Statale “Leonardo Da Vinci”. Molti i personaggi illustri intervenuti, che hanno evidenziato la necessità di un connubio tra filiera formativa e filiera produttiva, tra mondo dell’apprendimento e mondo del lavoro.

Da tutti i relatori sono arrivati complimenti e auguri al preside Gianni Orecchioni per l’importante traguardo e per gli innovativi progetti scolastici in corso. Enrico Di Giuseppantonio, consegnando una targa al preside Orecchioni, ha ringraziato e puntato l’attenzione “sui pilastri fondanti del nostro territorio: industria meccanica e turismo”.

“L’intenzione è che questa sia un’occasione per guardare al futuro – ha sottolineato Orecchioni -  per creare un sistema scuola-impresa che possa diventare un punto di riferimento, un modo per i ragazzi di passare dalla teoria alla pratica”. Con la costatazione del cambiamento della situazione occupazionale in Italia, soprattutto negli ultimi anni di crisi, si è giunti alla necessità di un cambiamento che porti alla ricerca di una chiara identità di posizione in grado di evitare il divaricamento tra percorso scolastico e percorso lavorativo. «Oggi viviamo in un contesto economico e sociale completamente diverso da quello di una volta che, però, è il modello delle politiche scolastiche che quindi devono cambiare» ha asserito Alfonso Rubinacci, direttore scientifico di “Tuttoscuola”, già Capo Dipartimento MIUR.

Dunque la formazione come step fondamentale per lo sviluppo del territorio. E in questo il “Da Vinci –De Giorgio” rappresenta un esempio di ottimo livello giacché in un periodo di scarsa offerta d’impiego, riesce a dare ai suoi studenti delle buone prospettive di lavoro. Si sono uniti all’elogio dell’ottimo lavoro Antonio Di Nunzio (direttore generale Alesa), Marcello Di Campli (IMM Hydraulics), Carlo Cecati (l’Università dell’Aquila), Vincenzo Russi (Messaggerie Italiane) e Alberto Piaggesi (Valagro). Raffaele Trivilino, coordinatore del Polo Automotive, ha spiegato come “non basta più l’innovazione, serve la ricerca. È necessario passare ad un  approccio scientifico e puntare sulle competenze per essere davvero competitivi”.

Imprese come Valagro, IMM Hydraulics, oppure il Polo Automotive rappresentano il giusto esempio da seguire, con un programma fortemente indirizzato al concetto di lavoro formativo e apprendimento permanente. Accanto a questo devono operare le scuole, in quanto garanzia del futuro del nostro Paese, e le autorità affinché si realizzi, finalmente, una trasformazione culturale in cui si possa contribuire insieme al cambiamento della società.

A testimonianza di come le competenze trasmesse a scuola possano creare concretamente oggetti sensazionali, nell’atrio del Palazzo degli Studi è stato esposto un autoveicolo interamente costruito dai ragazzi dell’ultimo anno dell’Istituto Industriale.

Condividi su:

Seguici su Facebook