“Una vittoria straordinaria, senza appelli per gli sconfitti, che assume proporzioni storiche e segna la maturità di una popolazione che ha premiato il lavoro del governo guidato da Matteo Renzi e il programma del presidente Luciano D’Alfonso. Il responso elettorale ha punito il governo Chiodi senza attenuanti, con un distacco abissale mai verificatosi nelle elezioni regionali.” Inizia così la nota del sindaco Pupillo che, dopo i risultati delle regionali, si toglie qualche scomodo sassolino nei confronti di Gianni Chiodi, giudicato un presidente assente per il territorio frentano.
Per il primo cittadino di Lanciano la sconfitta di Chiodi è il risultato di un progetto politico fallimentare, che ha volutamente ignorato l’Abruzzo meridionale, dimenticando che “il presidente deve essere il presidente di tutti, anche di coloro che non sono dello stesso colore politico e parlano un altro dialetto.” Pupillo rimprovera in particolare all’ex presidente Chiodi “la sua politica sanitaria da “commissario”, che ha applicato tagli agli ospedali, ai servizi sul territorio con un furore e piglio ragionieristico che ha privato i cittadini di servizi e opportunità.”
“E che dire della fiera dell’Agricoltura – prosegue Pupillo - sempre dimenticata da Chiodi, con la farsa dell’inaugurazione, lo stesso giorno e alla stessa ora, di un’altra fiera dell’agricoltura a Teramo mentre a Lanciano si inaugurava una Fiera che vive da oltre mezzo secolo? Una cosa ridicola. È il segnale che Chiodi voleva rimuovere una parte di Abruzzo che non gli andava a genio, specie se guidata da un’amministrazione di centrosinistra.”
Distende i toni, il sindaco, solo quando parla della vittoria di D’Alfonso che segna “una nuova Liberazione per l’Abruzzo in grado di ridisegnare un progetto politico che unisca tutti, e sottolineo tutti, gli splendidi territori della nostra regione per uscire dalla crisi e ridare fiducia ai giovani, emigranti del terzo millennio, costretti ad allontanarsi da questa terra meravigliosa.”
La nota si conclude con un apprezzamento per il lavoro dei dipendenti comunali e di tutti coloro che hanno collaborato per svolgere al meglio il servizio elettorale, a dimostrazione del fatto che “esiste anche il pubblico che funziona”. E infine un grazie ai “cittadini di questa terra che hanno scelto il cambiamento.”