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Ascom Abruzzo: il presidente Allegrino replica al Direttore Confcommercio Italia

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LANCIANO. “Accuse infondate, una squallida ondata di fango che non ha alcun appiglio dal punto di vista documentale e dei fatti realmente accaduti”.

Angelo Allegrino, presidente regionale dell’associazione di categoria Ascom Abruzzo, replica con amarezza e sconcerto alle accuse arrivate dal direttore generale di Confcommercio Italia, Francesco Rivolta. “Si parla di dissesto – commenta Allegrino - abusando nei termini e nei contenuti. Ma quali sono le precise responsabilità di questo dissesto? Quali sono i numeri? E quali le accuse precise, con numeri e atti documentati, che si possono muovere alla mia persona? Quali sono le spese che avrei sostenuto e che avrebbero causato questo dissesto?”. Il presidente Allegrino puntualizza, carte alla mano, che  “nel bilancio del 31 dicembre 2012 , che non è stato approvato, c’è un utile di circa 4mila euro. Nel bilancio del novembre 2012, che fa riferimento all’anno precedente, l’utile era di 3.550 euro”. “Prima della fine del 2012 – prosegue Allegrino – in una nota abbiamo segnalato a tutto il consiglio direttivo alcuni debiti fuori bilancio, derivanti dalla vecchia gestione, per un ammontare di 248mila euro. Senza sbandierare ai quattro venti la situazione ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo cercato di rimettere in pari i conti”.

Altro punto da rimarcare per il presidente regionale di Ascom Abruzzo è che, quando si parla di responsabilità e di dissesti, “bisogna sapere che l’amministrazione di Confcommercio Chieti era formata da un presidente, da un vice presidente vicario, che è poi l’attuale presidente di Confcommercio Chieti, la signora Marisa Tiberio, e da un direttivo”. “Ogni atto, ogni decisione presa è stata registrata nei verbali delle riunioni del direttivo – prosegue Allegrino – tutti erano a conoscenza di tutto. Oggi non si può abbaiare alla luna, peraltro essendo consapevoli che gran parte del direttivo di oggi è quello di ieri”.

Quanto alle indagini della Procura il presidente Allegrino precisa: “E’ vero che c’è un’indagine in corso, com’è anche vero però che ho presentato documentazioni legali e reali che dicono che mi spettano ad oggi ancora 7.109,98 euro da Confcommercio Chieti”.

Sulla querelle del nome Ascom Abruzzo, come già aveva fatto in precedenza, Allegrino fa riferimento al fatto che “non si tratta di un marchio, ma solo di un’abbreviazione che sta per Associazione Commercianti. Nessun riferimento e nessuna volontà dunque di ricordare altre associazioni”. “In Italia – prosegue Allegrino – ci sono decine di associazioni con questo nome; addirittura esiste un
confidi (consorzio di garanzia collettiva dei fidi), dal nome Ascomfidi Vastese. Ognuno è libero di creare la propria associazione. Il nome Ascom Abruzzo è regolarmente registrato”. “Ricordo inoltre – rimarca Allegrino - che sono uno dei fondatori a Chieti dell’Unione Commercianti della Provincia di Chieti, associazione che, solo da sei anni e grazie a me, si chiama Confcommercio”.

“Chi è abituato al fango – chiosa amareggiato Allegrino – usa questi sistemi per screditare coloro che onestamente perseguono un obiettivo, si tratta di un preciso e deliberato intento di creare confusione, diffamare e danneggiare chi si teme. Ci confortano tuttavia, giorno dopo giorno, tutti quegli imprenditori, commercianti, artigiani e professionisti che si rivolgono a noi per chiedere e ottenere un servizio e che non sono interessati a queste sterili polemiche. Sia chiaro che non ci spaventa chi arriva in Abruzzo e viene a darci lezioni di morale, ognuno è responsabile del proprio operato, presente e futuro, e noi non abbiamo nulla da temere”.

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