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Chiusura dei tribunali: le dichiarazioni di Sandro Sala

Il presidente dell'Ordine degli Avvocati risponde alle nostre domande.

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LANCIANO - A seguito dell'assemblea di venerdì scorso, il presidente dell'Ordine degli Avvocati, Sandro Sala, ha risposto alle nostre domande sulla riforma della giudiziaria che prevede la chiusura del tribunale di Lanciano nel settembre 2015.

Per iniziare, che cose prevede questa riforma?
La riforma prevede la chiusura dei tribunali cosiddetti minori, ovverosia quelli che hanno meno di 15 magistrati. Le province abruzzesi di Chieti e L'Aquila (e quindi i tribunali di Lanciano, Vasto, Avezzano e Sulmona) hanno avuto una proroga, causa terremoto, di 2 anni. Nelle province di Pescara e Teramo, invece, si è già partiti ed hanno infatti chiuso di tribunali di Giulianova, Atri, San Valentino e Penne.

Secondo la riforma, quali autorità rimarranno e quali chiuderanno?
Resteranno solo i giudici di pace. Lanciano accorperà Atessa, Villa Santa Maria e Casoli. Vasto, invece, Gissi, Casalbordino e Castiglione Messer Marino.

Qual è la motivazione che ha spinto questa riforma?
Alcuni pensano sia la spending review, ma la stessa Severino aveva detto che il risparmio non era la causa scatenante, bensì una revisione dei territori. Soprattutto in Abruzzo, però, non è tenuto conto dei territori e delle loro esigenze.

Quali saranno le ripercussioni sul territorio?
Lanciano perderà la Procura. E si creerà l'inevitabile esodo degli utenti, anche dai paesi con collegamenti disagevoli, verso Chieti, anche solo per ritirare un certificato.

In questo modo, si allungheranno anche i tempi della giustizia?
Non è detto. Ma al momento Lanciano ha dei tempi che sono al di sotto della media. Chieti no. E con questo accorpamento, questi numeri potrebbero cambiare.

Chieti è pronta ad accogliere Lanciano?
Assolutamente no. Infatti leggiamo ogni giorno di come il sindaco Di Primio sia alla ricerca di nuove strutture, ma al momento la situazione è questa.

Non è possibile un accorpamento Lanciano-Vasto?
Noi ci eravamo mossi in questi direzione, ma non siamo riusciti a raggiungere un compromesso con Vasto per la creazione di un'unica sede di un unico tribunale. E comunque sia, la proposta non è stata accettata.

Le amministrazioni locali vi ha supportato nella vostra 'lotta'?
All'inizio sì, anche se devono comunque essere pungolati. Ma rimane molto difficile far capire al territorio che questa non è una battaglia che interessa solo gli avvocati, ma dovrebbe essere di tutti. Proprio come accade per le proteste contro il dislocamento dell'ospedale.

Quali saranno le prossime iniziative dell'Ordinde degli Avvocati e del tribunale tutto?
Se proprio non è possibile evitare la chiusura del nostro tribunale, chiediamo almeno un correttivo. Se dobbiamo spostarci, preferiamo farlo a Pescara.
Pescara infatti è già attrezzata. Ha le strutture, ha i parcheggi ed ha dei mezzi che permettono di arrivare in maniera facile e veloce.
Non ci saranno proteste esagerate perché non credo portino a molto.
D'altro canto, risulta positiva la proposta referendaria portata avanti dal consigliere regionale Emilio Nasuti, che nonostante, ci lascia ancora qualche speranza
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