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10 anni per il Consorzio Sgs: un percorso in salita con progetti e nuovi modelli di assistenza domiciliare

Bilancio e nuove possibilità al centro del convegno promosso per festeggiare un traguardo

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LANCIANO – E' uno dei grandi temi del nostro tempo. Le aspettative di vita si sono di gran lunga allungate, la popolazione anziana è aumentata molto in questi ultimi anni e sono cresciute nuove esigenze. Tra queste spicca l'assistenza domiciliare.

Ed è proprio questo l'argomento al centro del Convegno promosso e organizzato dal Consorzio Sgs (Servizi Globali Sociosanitari) di Lanciano per festeggiare un compleanno significativo, 10 anni di attività.

L'emozione è palpabile mentre ricorda i primi timidi passi mossi in una sorta di scantinato, adibito ad ufficio.

Da allora di anni ne sono passati 10 e tanta strada è stata percorsa con sacrificio e impegno, superando gli inevitabili ostacoli e difficoltà, ma senza mai perdere di vista l'obiettivo prioritario.

Costruire una rete, mettere al centro la persona, dare spazio all'associazionismo e all'aggregazione. A parlare, salutata dagli applausi di una platea affollata e attenta è Maria Luigia Di Blasio, direttore generale del Consorzio che ha appunto spento 10 candeline.

Un traguardo importante che è stato sottolineato da un momento di riflessione e confronto che ha visto la partecipazione di qualificati relatori che hanno affrontato una questione di grande interesse e attualità. “Come le nuove tecnologie possono migliorare l'assistenza domiciliare, quali potrebbero essere i nuovi modelli”. Non solo quindi il consuntivo dell'attività svolta dal Consorzio che è una realtà radicata nel territorio abruzzese, attiva da sempre nell'erogazione di servizi socio-assistenziali, ma l'occasione di discutere insieme con l'intervento di professionisti che lavorano nell'ambito del sociale e della sanità.

Al breve e coinvolgente saluto e ringraziamento di Maria Luigia Di Blasio è seguito quello altrettanto sentito della presidente del Consorzio Elena Grilli che, in linea con lo spirito e l'orientamento della loro opera, ha ribadito che “al centro c'è la persona e questo è un lavoro che punta a eliminare le disuguaglianze a costruire equilibri maggiori soprattutto nelle situazioni di fragilità e vulnerabilità”.

Ha parlato di coesione sociale Fabio Diana, direttore del Consorzio Easy Care di Reggio Emilia, che ha pure ricordato di aver contribuito alla nascita di questo Consorzio, la sua relazione dal titolo suggestivo “Prontoserenità, appropriatezza e continuità assistenziale” è un modello innovativo attuato in 16 regioni. “Il pubblico non può fare a meno del privato-sociale che deve continuare a privilegiare la qualità del servizio, agli amministratori chiedo di regolamentare questo mercato”.

Ha seguito con grande attenzione tutti gli interventi l'assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci che dopo aver rimarcato l'efficacia e la validità del lavoro svolto dal Consorzio per quanto riguarda i servizi socio-assistenziali ha puntato l'accento proprio sul tema del Convegno, argomento che gli sta molto a cuore. “Il nuovo piano sanitario regionale ha messo in primo piano le cure domiciliari, la presa in carico dei pazienti fragili, partiamo dai territori, una cultura della sanità totalmente diversa dal passato ed è questa la vera grande rivoluzione nel campo della sanità”. Parole che sono state apprezzate dai numerosi sindaci presenti, da tutti gli addetti ai lavori nonché dai relatori.

Lorenzo Montelmini direttore di G.P.I. Di Trento ha portato l'esperienza attuata con successo nella sua regione. La realizzazione di cosiddette piattaforme di integrazione collegate a una centrale, si tratta di un progetto di informatizzazione che permette una tempestività di cura e di diagnosi. “La tecnologia è un traguardo importante nell'assistenza domiciliare – ha evidenziato Domenico Mattucci Direttore Sanitario del Consorzio SGS - , è fondamentale poter avere in tempo reale i dati relativi alla situazione clinica del paziente, poter fare una diagnosi e intervenire immediatamente. La nostra attività punta all'innovazione”. Tutti d'accordo nel sostenere che l'unica strada percorribile sia rinnovarsi, studiare nuovi modelli di intervento e di strategie che mettano al centro la persona.

“E' necessario andare verso il cittadino, fare una buona integrazione significa anche abbattere i costi – hanno sostenuto i sindaci intervenuti tra cui il primo cittadino di Chieti, Umberto Di Primio, di Vasto Francesco Menna, l'assessore alle politiche sociali Dora Bendotti, in rappresentanza del Comune di Lanciano – finalmente si parla di territorio e di persona, connubio imprescindibile - ha aggiunto il sindaco di Rocca San Giovanni, medico, Gianni Di Rito – è fondamentale l'umanità e bisogna comprendere un altro passaggio importante, l'Adi rappresenta un contributo validissimo ma non può sostituire il medico è necessario collaborare”.

 Bandire ogni forma di frammentazione per costruire con operatori preparati ed efficienti una rete. La parola d'ordine è integrare, lavorare insieme e il nuovo Piano Sanitario dovrebbe, secondo le dichiarazioni dell'assessore, aiutare a costruire un percorso più ampio e codificato.

Al Convegno ha portato il saluto del Governo la Senatrice Federica Chiavaroli. “E' stato un incontro costruttivo dal quale sono emerse linee di intervento, è stato disegnato il quadro della situazione nella nostra Asl di riferimento, abbiamo ascoltato esperienze di altri progetti e modelli. Volevamo individuare strategie integrate innovative per rispondere ai bisogni socio-sanitari emergenti e futuri, nonché rafforzare e intensificare la promozione e la tutela della salute delle persone in condizioni di fragilità. Obiettivo che è stato raggiunto”. ha concluso Maria Luigia Di Blasio.

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