L'Ipasvi Chieti incontra l'assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci e il Magnifico Rettore dell'Università D'Annunzio Carmine di Ilio per porre alla loro attenzione le proposte e le nuove istanze provenienti dal mondo infermieristico della provincia di Chieti, in riferimento alla riorganizzazione del Sistema Sanitario regionale e alle nuove sfide imposte dal Governo Renzi, volte a coniugare il tema dell'efficienza, sul piano dei conti ,con la qualità dei servizi offerti ai cittadini.
“Infermieri nella Sanità che cambia” è il tema della tavola rotonda che si è svolta ieri pomeriggio presso l'Auditorium del Rettorato dell'Università e dalla quale è nato un accordo tra Regione, Ipasvi e Università.
L'Ipasvi sarà protagonista nei tavoli tecnici sulla sanità promossi dalla Regione Abruzzo nell'ambito della riorganizzazione del sistema sanitario Abruzzese. L'assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci ha sottolineato: “Laddove si concerta la programmazione sanitaria del futuro il ruolo anche della rappresentanza infermieristica deve essere sul tavolo a ragionare insieme su quella che è la nuova offerta da erogare al paziente. Quello di oggi – continua Paolucci - è stato un bel tavolo di confronto e di concertazione per il futuro dell'assistenza in Abruzzo. Tra le esigenze c'è anche quella relativa al fabbisogno degli infermieri ai quali va scrollato di dosso il ruolo non infermieristico, per tornare ad avere centralità rispetto alla loro professione e questo sempre a vantaggio del paziente” .
L'Ipasvi Chieti, Federazione che rappresenta oltre 3400 infermieri in Abruzzo si farà dunque portavoce, tramite il suo Presidente Giancarlo Cicolini,delle nuove esigenze della categoria in questa delicata fase per la sanità abruzzese che vede crescere di importanza il ruolo dell'infermiere, sempre più figura di riferimento per il paziente, e protagonista di questa sanità che cambia.
Nel corso della tavola rotonda numerosi gli spunti di riflessione che sono emersi,vista l'importanza dei temi trattati tra i quali: l'implementazione di nuovi modelli organizzativi a livello regionale,ruolo strategico della professione infermieristica,valutazione del fabbisogno infermieristico e di supporto a livello regionale, infermieri di famiglia e di comunità, ma si è parlato anche del protocollo d'intesa Regione - Universita'- Asl.
“L'assessore Paolucci ha manifestato l'interesse ad investire sul territorio e a valorizzare le figure professionali infermieristiche - ha sottolineato il presidente dell'Ipasvi Chieti Giancarlo Cicolini - Sono importanti le iniziative che sono già in atto da parte della Regione, che vedono in prima linea il professionista infermiere anche nei ruoli di attività di coordinamento multidiscipinare e nella gestione e la presa in carico dei pazienti,ma chiediamo un investimento ancora maggiore, ragioniamo sulla presa in carico del paziente globale, con la figura del care management - continua Cicolini - una figura che, come è stato dimostrato nelle realtà dove è stata introdotta, potrebbe ridurre anche i costi della sanità, infatti se c'è la presa in carico sul territorio, si riducono e si limitano notevolmente gli accessi negli ospedali. Un altro tema importante -continua il presidente dell'Ipasvi Chieti – è quello della carenza infermieristica,dobbiamo rivedere come sono state quantizzate le unità infermieristiche, valutare le problematiche ed intervenire”.
In relazione al protocollo d'intesa Tra Regione, Asl e Università l'assessore Silvio Paolucci ha sottolineato che con il ruolo di regia dell'Agenzia Sanitaria Regionale e del Dipartimento della Salute si sta prevedendo la centralità del ruolo infermieristico che nella precedente convenzione non c'era e dunque ci sarà un contributo importante anche delle università abruzzesi.
Il Magnifico Rettore Carmine di Ilio in tal senso ha ricordato che all'Università D'Annunzio c'è un corso di laurea infermieristica, sia triennale che biennale e per quanto riguarda invece il protocollo d'intesa tra Regione Università e Asl ha ricordato che al momento c'è un tavolo paritetico tra le Università che ospitano le facoltà di medicina e la Regione per ridisegnare un nuovo protocollo d'intesa, quello precedente, ha sottolineato Di Ilio, risale al 97 e non è più rispondente ai cambiamenti che si sono avvicendati negli anni e alla riorganizzazione del sistema sanitario regionale.